Forlì, "piano freddo" per i senza fissa dimora

Archivio

Scatta il “piano freddo” con cui il Comune di Forlì, nei mesi invernali, assicura l’accoglienza notturna alle persone senza fissa dimora o che versano in condizioni di fragilità. «Si rinnova la collaborazione con i diversi attori che ci consentono annualmente di affrontare la problematica e ridurre il fenomeno al minimo – afferma l’assessora alle politiche sociali, Rosaria Tassinari -. Esistono strumenti ordinari come l’erogazione di contributi direttamente al gestore per la riattivazione delle utenze o il servizio di intervento per il ripristino delle caldaie. A questi, con il supporto di Caritas e Papa Giovanni XXIII, cerchiamo di garantire posti letto aggiuntivi per dare accoglienza ai senza fissa dimora. In più è previsto il servizio di Unità di strada dove alcuni volontari, a fronte anche di segnalazioni inviate da cittadini o dalle forze dell’ordine, intervengono nel caso in cui qualche persona dorma per strada. Si attiva così un primo colloquio e la prima accoglienza». Nel Comune di Forlì, Caritas (i contatti sono 0543-795911 o 054330299) amplia il proprio servizio: a Santa Maria del Fiore i posti letto passeranno da 25 a 35. Inoltre, nella sede della Buon Pastore saranno accolte le donne (5-6 posti letto). Non manca l’impegno anche da parte della Papa Giovanni XXIII con la Casa di Betlemme che mette a disposizione fino a 14 posti letto e altri 10 per residenti e con il servizio di Unità di strada (3281504061). «Proprio quest’ultimo è attivo tutto l’anno –- dice il responsabile Jonatha Ricci –. Si tratta di un servizio che svolgiamo la sera a partire dalle 21, un’azione puntuale e capillare sul territorio e specialmente nella zona stazione e Portici. Si basa sulla relazione: cerchiamo di instaurare un rapporto per poi iniziare la prima accoglienza. In 10 anni di attività abbiamo aiutato circa 600 persone diverse». A tal proposito, visto il protrarsi della pandemia, il Comune conferma la presenza di case ponte (due appartamenti in corso Mazzini e uno in via Andrelini) per un totale di 6 posti letto. «Cerchiamo di prenderci cura di quelle persone che arrivano qui e prima di usufruire dei servizi di accoglienza - sottolinea Giorgio Maria Verdecchia dell’associazione Salute e solidarietà-. Nel caso del Covid abbiamo monitorato la situazione e ora stiamo cercando anche la strada della vaccinazione. Da marzo 2020 ad oggi sono stati riscontrati solo 3 casi di positività su 80 accessi».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui