Tragedia di Pinarella, Forlì piange Luca Rosaldi, grafico alla Publione

Luca Rosaldi, 39enne residente a Forlì, è tra le vittime dello spaventoso incidente stradale che è avvenuto nella notte tra venerdì e sabato a Pinarella di Cervia nel quale sono morte anche due donne. Una strage che presenta un conto pesantissimo per la famiglia e i colleghi di Luca Rosaldi. «Un dramma per tutti noi, perdiamo un fratello minore ancora prima che un collega – lo ricorda Elena Babini, vice presidente di Publione, l’agenzia dove il 39enne forlivese era impiegato come graphic e web designer dal 2006 –. Luca era per noi importantissimo, una colonna portante. Era lui che dava la “benedizione” alle nostre campagne più importanti. Ma soprattutto era un ragazzo con il cuore d’oro». Ed è proprio alla Publione (agenzia di comunicazione a 360 gradi con sedi, oltre che a Forlì, a Milano e Napoli, ndr) che Rosaldi aveva iniziato a lavorare subito dopo gli studi classici al liceo Morgagni. «E’ stato il suo primo impiego, è cresciuto insieme a noi – prosegue Babini –. Era una persona di rara curiosità, un vero e proprio talento naturale». L’uomo si trovava in sella a uno scooter di grossa cilindrata quando è rimasto coinvolto nello spaventoso incidente causato dall’invasione di corsia di una Mercedes Classe A180 che si è scontrata frontalmente con una Fiat Panda, dietro la quale viaggiava Luca che stava rientrando a Milano Marittima per ricongiungersi con la famiglia dopo aver disputato un torneo di padel, passione che da qualche tempo coltivava insieme alla moglie. «Proprio qui in Publione ha conosciuto il suo grande amore, erano una famiglia stupenda» racconta Babini. Il 39enne, che avrebbe spento le 40 candeline a dicembre, era sposato dal 2009 con Simona Massi, responsabile amministrativo di Publione. Il violento impatto dell’altra notte non ha lasciato scampo all’uomo che lascia la moglie e una bambina di 9 anni. «Luca è stato il primo dipendente di Publione, ormai 20 anni fa – ricorda Loris Zanelli, ceo e fondatore dell’agenzia forlivese –. Era persona straordinaria che tutti amavamo, di grandissimo spessore anche dal punto di vista professionale». L’uomo era fan di Steve Jobs a tal punto che il giorno della morte del fondatore di Apple sui social lo ringraziava per l’eredità lasciata al mondo e scriveva “La tua non è stata solo una lezione tecnologica, noi ne faremo tesoro come sicuramente faranno i tuoi amici e collaboratori”. «Era come un figlio o un fratello minore per tutti noi – prosegue Zanelli –. Ci stringiamo intorno alla famiglia, alla moglie di cui era innamoratissimo e alla meravigliosa figlia, Martina».

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