Forlì. “Per ore ad aspettare i soccorsi”, i racconti degli sfollati – Gallery

Sono solamente le 16 quando arriviamo al centro di prima accoglienza allestito nella sede del centro sociale per anziani “Primavera” in via Angeloni e le 65 brandine messe a disposizione da Comune e Protezione civile sono già praticamente tutte occupate. A queste 65 persone si aggiungono le altre 150 che hanno trovato riparo al palazzo Sme di via Punta di Ferro, mentre altri 150 posti letto vengono allestiti al Ginnasio. I volontari sono al lavoro da ore per dare un tetto e un pasto caldo ai tanti cittadini, famiglie, bambini, anziani e i loro amici a quattro zampe che hanno dovuto abbandonare le case invase dall’acqua nel cuore della notte.

«Il Comune ci ha chiesto la disponibilità degli spazi – dice la presidente del centro sociale, Paola Campacci -, sin da subito ci siamo messi a disposizione. La fortuna è che qui i locali sono nuovi, ci sono bagni, una cucina, anche se i pasti arrivano già pronti, e un bar per dare a queste persone almeno una bevanda calda. Oggi (ieri ndr) abbiamo preparato per loro anche qualche dolcetto, visto il momento drammatico». Le richieste di aiuto si moltiplicano e arrivano da molte parti della città. La macchina organizzativa si è messa in moto sin dal mattino. «All’accoglienza ci sono tre persone del Comune e una della Protezione civile – dice uno degli uomini in azione -. Inoltre, a cadenza regolare è presente anche la Croce Rossa che si è resa disponibile per i controlli sanitari. Molti sono scappati e non hanno portato con sé i farmaci, per cui c’è bisogno di copertura anche sotto questo aspetto. Possiamo accogliere anche gli animali domestici, alcuni negozi ci hanno messo a disposizione cibo e apposito materiale».

Le prime persone hanno cominciato ad arrivare ieri pomeriggio. «La nostra casa, tra Faenza e Forlì, è completamente sommersa dall’acqua – racconta Valentina Monti che ha trovato riparo in via Angeloni insieme al marito, il figlio di appena 2 anni e i suoceri -. Abbiamo resistito al secondo piano dell’abitazione fino al primo pomeriggio ma le provviste stavano finendo e abbiamo chiesto aiuto. Un elicottero dell’Aeronautica Militare ci ha portati in salvo. Ero preoccupata per il mio bambino, chissà che cosa ricorderà di questa esperienza: in fondo si è ritrovato tra le braccia di uno sconosciuto senza il suo papà e la sua mamma e per aria. Per fortuna stiamo tutti bene, anche se molte delle nostre cose al pian terreno sono andate perse. Mio suocero, tra l’altro è agricoltore, tutte le viti sono allagate».

«L’acqua ha cominciato a salire ed è arrivata al primo piano – dice un’altra donna con gli occhi lucidi e la voce rotta -, ci hanno portati qui ma non so in che condizioni sia la mia casa adesso». L’aria che si respira all’interno di accoglienza, nonostante la drammaticità del momento, è quella della solidarietà. All’interno della struttura, tra l’altro, sono presenti dieci bambini, il Comune si sta adoperando per portare libri e mettere a disposizione un po’ di personale per occuparsi proprio dell’intrattenimento dei più piccini. Anche gli scout sono passati per occuparsi dei piccoli sfollati e delle loro famiglie. Tanti i forlivesi che in queste ore si sono messi a disposizione raccogliendo indumenti e generi di prima necessità da portare ai centri di raccolta, ancora una volta Forlì ha dimostrato di essere generosa.

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