Forlì, nuove regole a scuola. Presidi soddisfatti

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Niente più dad se si è vaccinati o guariti da meno di 120 giorni. È il fulcro delle nuove regole per la scuola introdotte dal Ministero dell’Istruzione per una convivenza più fluida con il coronavirus. E proprio questo punto, ovvero la semplificazione delle procedure, è quello che il mondo della scuola ha apprezzato di più. «In fondo, i ragazzi vaccinati, andavano dappertutto fuorché a scuola», rileva Susi Olivetti, preside del liceo scientifico Fulcieri e “rappresentante” dei dirigenti scolastici del territorio, fornendo una sintesi efficace del fenomeno regolamentato proprio con il nuovo decreto.

«Il presupposto è unico: la vaccinazione - chiarisce la preside del liceo scientifico -. Di fatto si porta in presenza un buon numero di ragazzi, soprattutto alle superiori, dove i guariti e i vaccinati sono la maggioranza degli studenti. Se emergono contagi, loro, indipendentemente dal numeri di casi rilevati in classe, possono continuare a frequentare in presenza indossando la mascherina Ffp2». Chi non può venire a scuola, ovvero i non vaccinati, passa infatti alla didattica digitale integrata, chiamata così perché il docente svolge contemporaneamente la lezione in presenza che collegato da remoto con i “quarantenati”. Quarantena che per tutti, quindi senza distinzioni «tra positivi e non vaccinati - rileva la dirigente - dura 5 giorni invece che 10, uscendone con l’esito negativo di un tampone antigenico fatto in farmacia». Anche questo aspetto, sottolinea la preside, «è una semplificazione non da poco delle modalità di gestione delle positività degli alunni». Tuttavia, il decreto ha “colpito” anche il periodo di riferimento in cui vanno conteggiate le infezioni. «Prima, i 3 casi (ora ne bastano 2, ndr) allo scattare dei quali la classe andava in dad, si conteggiavano in 10 giorni, adesso in cinque».

(L'articolo completo sul Corriere Romagna in edicola oggi)

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