Forlì, nuova vita per il Circolo della Scranna

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Una lapide ricorda la sua secolare e prestigiosa storia di dimora nella quale, esule da Firenze, soggiornò anche Dante Alighieri. Di fianco al portone d’ingresso, poi, compaiono tre targhe che legano con un solo filo passato, presente e futuro di Forlì e del suo ritrovo più “esclusivo”.

Una di queste è nuova ed è stata affissa venerdì pomeriggio sotto le targhe che ricordano il Circolo Forlivese e il Circolo della Scranna. È l’intestazione Aurora Aps, l’associazione di promozione sociale costituitasi formalmente il 4 febbraio di quest’anno allo scopo di rilanciare un luogo di aggregazione storico della città salvando una tradizione come quella della Scranna che aveva ben 122 anni di storia quando il 7 febbraio del 2020 l’assemblea dei soci decretò lo scioglimento del Circolo ormai non più in grado di sostenere le spese.

Nato nel 1898 e dal 1954 insediato nelle seicentesche sale al piano nobile dell’edificio di corso Garibaldi, 80, già dimora ufficiale degli Ordelaffi fino alla fine del ’400, il cosiddetto “Circolo della Forlì bene” era un patrimonio culturale da salvare e a questo hanno pensato un gruppo di professionisti che nel periodo storico meno indicato (in piena pandemia) hanno costituito a tal scopo un’associazione: “Aurora”, appunto, come il titolo del dipinto di Carlo Cignani che domina sul soffitto del Salone delle Feste. Scioltasi la “Scranna”, i suoi beni sono stati devoluti il 9 maggio alla nuova realtà presieduta dal notaio Alessandro Torroni che, da quel momento, ha iniziato a pensare non solo al salvataggio, ma anche al rilancio dell’attività e dei locali.



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