Forlì. Nuova vita alla briglia di San Lorenzo in Noceto

«Un’opera d’arte, è da qui che è nata la Forlì industriale. Restituiamo alla comunità un asse importante per la città». E’ proprio il sindaco, Gian Luca Zattini, a ricordarlo al termine dei lavori, durati circa due anni, alla briglia di San Lorenzo in Noceto sul fiume Rabbi. Infatti, il cantiere è stato interrotto a seguito del ritrovamento, durante lo scavo, di un antico tavolato in legno di oltre 20 metri, a rivestimento dello scivolo della briglia e risalente alla fine dell’800, supportato da una struttura in travi, pali, pannelli e chiodature forgiate a mano. Reperto, quindi, che ha richiesto il coinvolgimento della Soprintendenza, oltre ad una variante al progetto iniziale. Denominata anche Chiusa di Calanco, la briglia di San Lorenzo in Noceto è stata dichiarata nel 2018 opera di interesse storico-artistico: risulta, infatti, parte integrante dell’antico canale di Ravaldino (lungo 22 km e che oggi scorre sotto il palazzo comunale), un’infrastruttura idraulica di ampia portata capace di fronteggiare le alluvioni e, al tempo stesso, conservare l’acqua corrente a servizio della città di Forlì. Ora, con il completamento dell’intervento, finanziato dalla Regione con 730mila euro circa e realizzato dal Servizio di Forlì-Cesena dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la Protezione civile, sono stati installati dei pannelli, a destra e sinistra dell’opera idraulica, con didascalie a contenuto storico e un’ampia documentazione fotografica dei lavori svolti. Sono stati collocati anche grandi massi, con funzione di sedili e istituite aree interdette all’accesso con mezzi meccanici. «Festeggiamo la conclusione di una serie di lavori che hanno consentito di aumentare il livello di sicurezza idraulica della briglia - ha commentato l’assessore regionale all’ambiente, Irene Priolo –. Allo stesso tempo l’intervento ha posto anche un’attenzione particolare al restauro conservativo di questo manufatto, che è parte della storia e dell’architettura del territorio di Forlì». In tempi piuttosto rapidi, nonostante la necessità di inserire una variante per preservare e conservare la struttura storica, sono stati svolti i lavori per ripristinare le condizioni di sicurezza della briglia soggetta alle piene del fiume Rabbi. «A suo tempo il canale di Ravaldino è stato molto importante per città e attività economiche, dal 1976 è di proprietà del Comune – ricorda l’assessore all’Ambiente Petetta –. Nel tempo la briglia è stata danneggiata, pur avendo sempre mantenuto la sua funzione, si è reso necessario un intervento di risanamento e di consolidamento».

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