Alluvione Emilia-Romagna, come aiutare

VolontariatoInformazioni utili per fare volontariato suddivise per località:Bologna Area Metropolitana:https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSfiEeIGSpfooB-cAJIaoI-K_aAp9W_wwhwKzFwL8EyTT5mIVw/viewformCesena:https://www.volontarisos.it/user/index.phpCervia:https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSclceKT5KSnooMwYLyMyQO7mh080nIniirSc4ALJwU798FkCQ/viewformoppure chiamare al numero 3425211536 dalle ore 9.00 alle 18.30.Ravenna:Inviare un’email a vogliodareunamano@comune.ra.it lasciando nome, cognome, recapito telefonico e indicando quale tipo di aiuto puoi offrire.Imola:https://www.comune.imola.bo.it/argomenti/sicurezza-e-protezione-civile/emergenza-maltempo/come-aiutareForlì:Chiamare al numero 0543 712301...

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Forlì, niente fondi per la ss 67, i sindaci: “Ce lo aspettavamo”

Un “no” che delude, ma che non stupisce, quello della Regione alla concessione dei finanziamenti per l’ammodernamento della strada statale 67, che da Rocca San Casciano collega Portico e San Benedetto. «Un’occasione persa per la vallata», la giudicano i sindaci della valle del Montone, vedendo sfumare i vantaggi economici e per lo sviluppo del turismo che avrebbe avuto un intervento strutturale sulla strada.

«Me lo aspettavo, sapevo che avrebbero dato priorità al tratto da Forlì a Ravenna – commenta, amaramente, il sindaco di Rocca San Casciano, Pier Luigi Lotti –. L’Appennino viene pubblicizzato, descritto come un luogo ideale per stare a contatto la natura, ma poi nei fatti non vengono investiti soldi per mantenere infrastrutture indispensabili come le strade, e i lavori di manutenzione sono ridotti al minimo indispensabile». Il tratto «peggiore» dell’arteria stradale appenninica, continua Lotti, «è quello da Rocca a Portico. Ma oggi come oggi è come lottare contro i mulini a vento». L’ultimo briciolo di speranza è rivolto al Pnrr, «che qualcosa di quei soldi arrivi anche a noi», dice il sindaco.

Il primo cittadino di Dovadola, Francesco Tassinari, spiega invece di essere meno toccato dai colleghi dei paesi vicini dal rifiuto della Regione perché «la mia cittadina è collegata a Forlì anche da un’altra strada, per cui subiamo meno gli effetti negativi di questa decisione». «Tuttavia – aggiunge – dispiace molto per la vallata: ci perdiamo tutti. Se ci sarà la necessità, io appoggerò i miei colleghi e lotterò al loro fianco».

A Portico San Benedetto la delusione è maggiore. Non tanto per le aspettative tradite, «quelle non c’erano già più da un pezzo», dice il sindaco del paese Maurizio Monti, ma per la situazione di oggettiva e maggiore criticità rispetto ai due comuni più a valle. «Una strada rappresentava anche la possibilità per le aziende di investire sul territorio montano, di portare le loro attività produttive, e il fatto che non ci sia una via di collegamento adeguata rappresenta un ostacolo allo sviluppo e al mantenimento della vita nel territorio appenninico».

Nonostante ciò, Monti ricorda l’impegno assunto da Hera e Anas di intervenire su alcuni tratti della strada ammalorati, considerando un budget messo a disposizione di circa 2 milioni di euro. «Hera deve occuparsi della rete idrica – spiega il sindaco Monti – e di conseguenza del manto stradale che la sovrasta, Anas invece interverrà su un altro tratto, comunque compreso tra Dovadola e Portico».

La frana

Nel territorio amministrato da Monti, inoltre, c’è un altro nodo da sciogliere a livello di viabilità. Quello della strada provinciale che collega Portico con Premilcuore, interrotta nel 2014 a causa di una frana e restata effettivamente chiusa per sette anni e mezzo. «Ora la possono percorrere i mezzi di soccorso e le persone che dispongono di un pass speciale – ricorda il sindaco – se fossero ultimati i lavori che la riguardano e fosse aperta a tutti, sarebbe un utile collegamento con un’altra vallata. La Provincia ha dichiarato che tornerà agibile per tutti, e ci batteremo affinché lo diventi davvero».

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