Forlì. Museo, secondo chiostro entro il 2026

Non può esserci riassetto definitivo di tutto il polo culturale gravitante attorno al San Domenico senza consolidarne il nucleo. Proprio l’ex convento, che con quella sulla Maddalena inaugurerà oggi la sua 17ª grande mostra, manca da sempre dell’ultimo tassello del progetto che ha portato alla sua nuova vita: la chiusura del secondo chiostro e il recupero dei locali interrati.

Nel luglio del 2021 la giunta comunale ha approvato lo studio di fattibilità tecnico-economica e la progettazione definitiva è in corso con l’obiettivo di concludere una volta per tutte i lavori a fine 2026. Data non casuale, perché è quella entro la quale tutti i progetti da realizzare grazie ai fondi del Pnrr dovranno essere compiuti e il 4° stralcio del San Domenico le risorse le ha ottenute: 4.5 milioni di finanziamento da aggiungere agli 1,5 che il Comune metterà in proprio. Siamo, però, a metà di quanto serve: il quadro economico fissa il costo a 11 milioni 616mila euro ed è una previsione al ribasso come ammette l’assessore ai lavori pubblici, Vittorio Cicognani. «Per l’ampliamento del museo con l’aggiunta di 4.690 metri quadrati di nuove superfici, supereremo i 12 milioni visti i rincari attuali in tutti i settori e nel costo delle materie prime. Speriamo in un intervento della Fondazione Cassa dei Risparmi».

Non è l’unico cruccio dell’Amministrazione. Lo scenario è tale che la realizzabilità nei tempi previsti dei progetti finanziati con il Pnrr, vacilla. Il sindaco Gian Luca Zattini lo ribadisce. «Ciò che pare semplice è in realtà un problema – sospira –. Ben 8.500 comuni italiani lavoreranno tutti nello stesso momento, servono ditte e non sarà facile trovarle, serve che la Soprintendenza acceleri i suoi tempi e che sulle aggiudicazioni non ci siano tutti i ricorsi che abitualmente si verificano». Solo così la scadenza del 2026 si potrà rispettare e il San Domenico avrà nuovi laboratori, servizi ristorativi e sale espositive per altri 2.900 metri quadrati. Avrà sempre e ancora la sua arena estiva. «Resterà lì con i suoi 300 posti anche chiudendo il chiostro – conferma l’assessore alla Cultura, Valerio Melandri – e quest’anno ospiterà il Festival di Caterina Sforza il cui tema sarà l’anticonformismo».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui