Forlì, mazzata Coronavirus: chiusi cento negozi

FORLI'. Se fosse uno sceneggiato potrebbe intitolarsi “Cento vetrine”, invece è la triste realtà forlivese: dall’inizio dell’anno a oggi hanno tirato giù la propria saracinesca un centinaio di attività commerciali, da ultimo proprio Pittarosso in corso della Repubblica. «Purtroppo è così - conferma Alberto Zattini direttore di Confcommercio -. Questo negozio, come tanti altri, ha deciso di cessare la propria attività. Una crisi che perdura da diverso tempo ma che in un qualche modo, seppur con risultati non ottimali, si era stabilizzata. La pandemia e le conseguenti misure restrittive hanno dato l’ultimo colpo ai commercianti».
Ora per vedere di risollevare una situazione già compromessa si confida nei saldi. «Tutti in questo momento sperano che le svendite di fine stagione possano dare ossigeno - continua il direttore di Ascom -. Purtroppo molti commercianti, specie nel settore dell’abbigliamento e delle calzature, scontano ancora il lockdown. Molta merce primaverile, la cui collezione era stata ordinata e consegnata prima dell’emergenza, è rimasta invenduta pur avendo dovuto pagare comunque i fornitori nonostante i mancati incassi».


Settore in crisi il commercio al dettaglio: le vendite del primo trimestre 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019, risultano in sensibile diminuzione (-5,1%). A soffrire di più è proprio il comparto non alimentare che registra il -12,4% delle vendite. Alla data del 30 giugno, diminuisce sensibilmente anche il numero delle imprese attive che sono 3.980, ovvero il -2,5% rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente. «Una vera debacle - dice Zattini -. Al momento mancano ancora le performance della seconda metà dell’anno, senza considerare che i commercianti si trovano ora a dover far fronte al pagamento di tutte le imposte che non sono state prorogate ulteriormente dal Governo. Adesso si teme per settembre e ottobre, se non verranno prese decisioni che salvaguardano le attività commerciali, rischiamo di trovarci di fronte ad uno scenario ancora più scoraggiante con altri negozi che spengono le luci sulla propria vetrina».
Il decreto agosto, però, dovrebbe introdurre alcune novità per quanto riguarda il commercio. In particolare un bonus per gli acquisti con carte o bancomat al fine di dare una spinta ai consumi nei settori in sofferenza e messi in ginocchio dal lockdown. Non solo bar e ristoranti, ma anche arredo, abbigliamento e calzature. La misura, ancora in fase di definizione, potrebbe prevedere un rimborso di parte della spesa sostenuta, con un tetto massimo da stabilire, da accreditare direttamente al consumatore nel proprio conto o nel “cassetto” fiscale. «Un meccanismo che potrebbe essere un’opportunità per tutti i commercianti - conclude Zattini -. Da un lato traggono beneficio gli stessi commercianti che vedono in un qualche modo riprendere i consumi, dall’altro i cittadini che possono acquistare usufruendo di uno sconto e far ripartire quei settori più colpiti dalla crisi».

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