Forlì, malattie epatiche: "The Lancet" pubblica lo studio del professor Cucchetti

Forlì

Il Prof. Alessandro Cucchetti, della Chirurgia e Terapie Oncologiche Avanzate dell’ospedale di Forlì, tra gli autori di uno studio pubblicato in questi giorni sulla prestigiosa rivista " The  Lancet", dal titolo: “The EASL-Lancet Commission: Protecting the next generation of Europeans against liver disease complications and premature mortality”  https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(21)01701-3/fulltext

 

“Le malattie epatiche sono diventate una grave minaccia per la salute in tutta Europa – si legge nella premessa allo studio – ed il volto dell'epatologia europea sta cambiando grazie alla cura dell'epatite virale C e del controllo dell'epatite virale cronica B, ed a causa dell'abuso sempre più diffuso e malsano de l'alcool, dell'epidemia di obesità, e di malattie epatiche non diagnosticate o non curate nelle popolazioni migranti. Di conseguenza l'Europa si trova di fronte ad una sindemia incombente, in cui le ingiustizie socio- economiche e sanitarie si combinano per influenzare negativamente la prevalenza, i risultati e le opportunità di ricevere cure. Inoltre, la pandemia COVID-19 ha amplificato le sfide preesistenti all'attuazione uniforme delle politiche e all'equità di accesso alle cure in Europa, derivanti dai confini nazionali e dall'eterogeneità culturale e storica delle società europee.” 

“Questo documento è stato commissionato dalla Associazione Europea per lo studio del Fegato (European Association for the Study of the Liver) – spiega il Prof. Cucchetti –  la quale ha riunito un team di esperti europei in vari aspetti delle malattie del fegato. Abbiamo raccolto ed incrociato per oltre due anni dati da database europei, discusso andamenti epidemiologici, analizzato gli aspetti sociali ed economici delle malattie epatiche e soprattutto di come lo stato di povertà abbia un ruolo dominante nella diagnosi e nella cura delle epatopatie croniche e dei tumori del fegato.  

 Ho avuto da EASL il mandato di partecipare a questa commissione assieme al Prof. Vincenzo Mazzaferro dell’Istituto Tumori di Milano, al Prof. Philip Johnson dell’Università di Liverpool ed al Prof. Bruno Sangro dell’Università di Navarra, con l’obiettivo finale di definire lo stato attuale e le direzioni future della prevenzione, della sorveglianza e del trattamento dell'epatocarcinoma. Sono orgoglioso di questo coinvolgimento che sottolinea come l’Università degli Studi di Bologna e l’Ospedale Morgagni – Pierantoni siano all'interno di un network internazionale nello studio e nel trattamento delle patologie del fegato.”

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