Forlì. Lotta al cancro Confesercenti dona 100mila euro all'ospedale

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Una lacuna colmata, ma soprattutto una nuova frontiera che si apre per la prevenzione, la diagnosi, la ricerca e anche la didattica in ambito oncologico e a beneficio delle donne. Per festeggiare il 50° compleanno di Confesercenti nazionale, l’associazione forlivese ha presentato ieri il frutto della propria donazione effettuata, attraverso l’Istituto oncologico romagnolo, all’ospedale “Morgagni-Pierantoni”: 100mila euro per acquistare due colposcopi “Santec” di ultima generazione e software dotati di intelligenza artificiale attraverso la tecnologia “Led Power System” che nei prossimi giorni andreanno ai reparti di Prevenzione oncologica e Ginecologia ed Ostetricia del plesso di Vecchiazzano.

Un impegno a «investire su prevenzione e diagnosi precoce in ossequio alla memoria si Stenio Antonelli, nostro presidente per 28 anni dal quale abbiamo ereditato la visione sempre focalizzata sul benessere delle donne» ha motivato il direttore di Confesercenti, Giancarlo Corzani davanti alla presidente nazionale, Patrizia De Luise, giunta a Forlì per suggellare la rilevanza, non solo economica, della donazione.

Sì, perché le due strumentazioni avranno un impiego, e una ricaduta, davvero significativi. «Ora si potranno eseguire esami accurati grazie alla loro capacità di restituire immagini dettagliate ed estremamente aumentate anche delle aree e delle lesioni più piccole e nascoste di utero, vulva e vagina – spiega il responsabile del percorso onco-ginecologico dell’ospedale, Andrea Amadori -. Grazie alle immagini digitali che possono essere trasmesse su un secondo monitor e poi salvate, gli esami saranno ad alta qualità, standardizzati e consentiranno il confronto diagnostico tra i medici abbassando la percentuale di errore. È un’arma eccezionale che, senza la donazione di Confesercenti e Ior, non avremmo potuto avere».

I colposcopi serviranno allo screening del carcinoma cervicale, alla individuazione di lesioni precancerose e saranno utilizzati anche in ambito infettivologico ed endocrinologico permettendo di esaminare malformazioni del collo dell’utero o della vagina che ostacolano la gestazione, eventuali danni da menopausa. Sempre grazie ai 100mila euro donati lo Ior sta concludendo con l’Ausl l’acquisizione di nuove tecnologie che sfruttando l’intelligenza artificiale consentiranno percorsi clinici sempre più precisi a favore delle donne colpite da tumore alla mammella. «È un passo fondamentale verso una sempre maggiore prevenzione e precocità delle diagnosi – ammette Fabio Falcini, direttore della Prevenzione oncologica –. Ogni donna ha un seno diverso dall’altra, avremo due software che permetteranno, in automatico e in immediato, di capire se una mammografia è fatta in modo perfetto o meno, qual è la densità mammografica della paziente e, poi, di analizzarla in équipe confrontando nel tempo immagini che si possono archiviare. Si capirà quali situazioni vadano tenute più sotto controllo per evitare spiacevoli evoluzioni».

Questa possibilità rimanda a un utilizzo didattico delle strumentazioni. «È un ulteriore, grande risultato che adesso si può ottenere – afferma Luca Savelli, direttore di Ginecologia ed Ostetricia -. Si può creare una banca dati e le immagini digitali non le vede più all’istante solo l’operatore, ma vanno su un monitor ove, ad esempio, gli specializzandi dell’Università del nostro reparto possono analizzarle e formarsi su tecniche all’avanguardia. Sulle lesioni precancerose ci sono pochissimi medici ultraspecialisti: anche mettendo i colposcopi a disposizione degli studenti di Medicina di Forlì, nel tempo potremmo avere nuovi professionisti altamente qualificati».

Un punto di partenza, non certo d’arrivo. La donazione dei due colposcopi rappresenta solo un passo sulla strada della collaborazione tra Ior e Confesercenti. «Abbiamo già previsto una capillare campagna informativa finalizzata all’attuazione di un percorso di prevenzione dedicato a tutte le dipendenti e alle associate di Confesercenti per sensibilizzare l’importanza della prevenzione dei tumori al seno e ginecologici» afferma il direttore dell’Istituto oncologico romagnolo, Fabrizio Miserocchi. D’altronde «su 70 nostre dipendenti, 62 sono donne e l’architrave delle attività che fanno parte della nostra struttura è femminile» aggiunge Giancarlo Corzani. Il monitoraggio avverrà proprio attraverso le nuove strumentazioni e il software di intelligenza artificiale installato in via sperimentale per due anni.

«La tecnologia avanza rapidissima e ogni suo progresso può essere applicato ai colposcopi: il software che abbiamo installato lo sperimenteremo per due anni a Forlì, pronti a far sì che l’Ausl lo acquisisca, o lo faccia per le sue evoluzioni, per tutte le principali strutture sanitarie romagnole» dichiara il direttore della prevenzione oncologica di Forlì-Cesena, Fabio Falcini. E.P.

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