Un giro illecito di affari, per oltre 2,3 milioni di euro, legato a false fatture emesse da cinque società operanti nel mobile imbottito e intestate a un prestanome, è stato sgominato dalle indagini della Guardia di finanza di Forlì, dando esecuzione a un decreto di sequestro preventivo. Reati fiscali e fallimentari che hanno portato gli investigatori ad indagare 8 persone tutte del forlivese. Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Forlì su richiesta della Procura della Repubblica.
A finire sotto la lente degli investigatori sono 7 cittadini cinesi e un italiano che ora dovranno rispondere, a vario titolo, di accuse anche gravi. Sono stati, infatti, ipotizzati reati di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e bancarotta fraudolenta. Grazie al diffuso ricorso a fatture per operazioni inesistenti, riuscivano ad ottenere illeciti vantaggi economici frutto delle minori imposte versate. Oltre a ciò, inoltre, si generavano conseguenti benefici concorrenziali, in danno delle altre imprese operanti nel medesimo settore. L’indagine da parte delle Fiamme gialle è scattata in parallelo a quella fallimentare: quest’ultima ha infatti permesso di accertare una somma di oltre 1,6 milioni di euro di beni sottratti ai creditori.
Lo stratagemma
Lo stratagemma utilizzato per celare le operazioni capaci di generare arricchimenti illeciti era il medesimo: gli uomini della Guardia di finanza hanno accertato che il principale indagato, con la complicità degli altri soggetti, aveva gestito continuativamente, per circa dieci anni, diverse attività manifatturiere di lavorazione di poltrone e divani in conto terzi nella provincia di Forlì, utilizzando l’espediente di aprire e chiudere una serie di imprese formalmente intestate a propri connazionali. Si trattava, ovviamente, di prestanome. Tale sistema permetteva alle 5 aziende che si sono succedute di lavorare per conto terzi quasi esclusivamente per un solo committente. Si è trattato di una complessa attività di indagine svolta su più fronti anche attraverso indagini bancarie, intercettazioni telefoniche e ambientali che hanno permesso di delineare i contorni di un articolato sistema di frode.
