Forlì, la sfiducia a Melandri fa discutere

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«La mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore alla Cultura, Valerio Melandri, non è affatto strumentale e non antepone alcun interesse “personale e di pochi” a quelli della città. Per questo non verrà ritirata». Risponde così alle critiche di Massimiliano Pompignoli, capogruppo consiliare della Lega, il coordinatore comunale di Fratelli d’Italia Marco Catalano, uno dei 6 firmatari (assieme ai colleghi di partito e al gruppo Centrodestra per Forlì) della richiesta rivolta al sindaco di ritirare le deleghe all’assessore dopo la sua concessione di patrocinio alla festa delle famiglie arcobaleno di domenica scorsa.

«Andiamo avanti, uniti, condividendo le ragioni di un dissenso che si fonda sulla coerenza con i valori che un’Amministrazione di centrodestra e che tale si definisce, deve condividere – spiega il consigliere –. Non siamo quelli che pongono veti, ma neppure quelli che si rimangiano la parola e le opinioni o tornano sui propri passi. Non abbiamo alcuna ragione di discriminare altre forme di unione, ma crediamo nella famiglia composta da un uomo e una donna e pensiamo che in una giunta di centrodestra questa debba essere la linea comune».

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