Forlì, la Round Table 6 alla scoperta della Fattoria Paradiso

Forlì

Un viaggio alla scoperta della cultura enologica, quello in cui si è cimentata la Round Table 6 Forlì nella serata conviviale di giovedì 4 novembre. Per farlo, è stata scelta la storica azienda vinicola Fattoria Paradiso a Bertinoro. Accompagnati da Jacopo Melia, nipote di Mario Pezzi, uno dei padri della viticultura romagnola e nazionale, si è svolta una visita guidata alle antiche cantine di affinamento e all’enoteca privata, ascoltando i racconti legati alla produzione vinicola e alcuni cenni storici sulla dimora nobiliare e sui numerosi personaggi che l’hanno frequentata. Jacopo assieme alla mamma Graziella Pezzi dirige oggi la Fattoria Paradiso, azienda condotta dalla Famiglia Pezzi sin dal 1853. “Negli anni ‘50 - ha spiegato Jacopo - il nonno Mario cominciò a creare la prima riserva del Sangiovese. Ha scoperto il Barbarossa, vitigno che altrimenti sarebbe andato perso. Anche la Cagnina e il Pagadebit sono state salvate dall’estinzione da lui”. Un sapere antico per un’azienda che esporta la sua produzione made in Bertinoro in tutto il mondo, e che annovera tra le dimore rifornite con il proprio vino, la Casa Bianca a Washington.
Dopo la visita alle cantine, è seguita, nel salone di rappresentanza davanti al tepore del grande camino acceso, una cena allietata dalla degustazione di alcuni vini, condotta dal sommelier Stefano Pezzi.
“E’ per noi un onore - ha affermato Federico Fabbri, presidente RT6 - essere stati guidati ad approfondire una cultura che fortemente appartiene all’Italia e in particolare al nostro territorio, come quella vinicola. Per tutto quello che ha fatto, sta facendo e farà in futuro, un grande grazie a Jacopo Melia e a tutta la Famiglia Pezzi, a cui dobbiamo veramente tanto in termini di conservazione della nostra tradizione enologica, facendo così cultura con la C maiuscola”.
Il membro d’onore a vita della RT6, Loris Camprini, ha poi a sorpresa donato alla Tavola, due bottiglie d’annata proprio della Fattoria Paradino, un Sangiovese Superiore del 1979 e un’Albana del 1982. Fabbri ha ringraziato e assicurato che i due preziosi omaggi saranno utilizzati per raccogliere fondi per attività di service. Camprini, con la sua proverbiale simpatia, si è raccomandato: “Basta non togliate dalle bottiglie la polvere, che è vecchia di quarant’anni”.

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