Forlì. La protesta di FdI: "Giù le mani dal 118"

“Giù le mani dal 118 forlivese”. E’ chiaro il messaggio lanciato da Fratelli d’Italia durante il flash mob andato in scena ieri fuori dalla Provincia in piazzetta Morgagni. Il partito di Giorgia Meloni, tra l’altro, nei giorni scorsi ha lanciato una petizione per il ripristino dell’auto medicalizzata di stanza a Meldola che ha già raggiunto le 1.435 firme online, alle quali si aggiungono quelle cartacee raccolte. «E’ una battaglia che portiamo avanti come Fratelli d’Italia ma soprattutto insieme ad altri amministratori del territorio - dice il coordinatore forlivese del partito, Luca Bartolini -. La salute dei cittadini non deve avere colore politico».

Ormai la questione è nota: l’Ausl dal 1° gennaio scorso ha soppresso l’auto medicalizzata con base a Meldola. «Questo nonostante il parere contrario di 15 sindaci - prosegue Bartolini -. Va ricordato che l’auto con medico a bordo era a servizio di tutto il territorio forlivese, dalle 8 alle 20. Oggi, specialmente l’entroterra, ne è sguarnito. Non chiediamo nulla di meno rispetto agli altri territori, non si capisce perchè il Cesenate mantenga tre automediche e il Forlivese solo una. Quella di San Piero in Bagno non è stata soppressa perchè considerata un’area con particolari fragilità, Santa Sofia non lo è? Ma soprattutto quando un cittadino avrà gravi conseguenze perché un medico non sarà riuscito ad arrivare in tempo cosa risponderemo ai suoi cari?».

Insomma, il caso dell’auto medicalizzata Mike 42 continua a far discutere specie dopo le dichiarazioni del sindaco di Santa Sofia, Daniele Valbonesi: «In questa situazione l’Ausl ha preso alcune decisioni e come sindaci abbiamo preso posizione per una scelta che penalizza un servizio nel nostro territorio e abbiamo difeso le ragioni che il primo cittadino di Meldola, Roberto Cavallucci, ha posto. Continueremo a farlo in tutte le sedi e con tutte le nostre forze. Alcune forze politiche stanno raccogliendo firme. Tutto legittimo, vorrei vedere. Ma quello che non è corretto è strumentalizzare temi così importanti. Dare la responsabilità alla Regione Emilia-Romagna non è corretto. Le competenze su risorse umane e finanziarie sono del governo in questo caso. Propongo a Fratelli d’Italia di modificare la petizione inserendo la richiesta al governo Meloni di aumentare le risorse per la sanità e sbloccare l’assunzione di personale semplificando le procedure. Se questo accadesse sarei pronto a firmare una petizione che coinvolga tutti e ad essere d’aiuto per la raccolta delle firme».

In occasione del flash mob, al quale hanno partecipato anche l’assessore Marco Catalano e i consiglieri Emanuela Bassi e Fabrizio Ragni, è lo stesso Bartolini a replicare: «L’unico responsabile di questa situazione è l’Ausl Romagna, il cui direttore generale è una nomina di fiducia del presidente della Regione». La raccolta firme comunque proseguirà oggi a Meldola e venerdì in occasione del mercato a Forlì. Tutti i giorni, invece, dalle 10 alle 12 è possibile sottoscrivere l’appello nella sede di Fratelli d’Italia in corso Mazzini. Ieri, invece, i consiglieri provinciali di centrodestra hanno abbandonato il consiglio della Provincia dopo la richiesta di inserire all’ordine del giorno la discussione sulla soppressione dell’auto medicalizzata di Meldola. Il dibattito è slittato al prossimo 6 febbraio quando si terrà una seduta tematica a cui parteciperà la direzione di Ausl Romagna.

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