Forlì. La famiglia Della Corna pronta a ospitare altri 14 profughi

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«Al ritorno da scuola il 24 febbraio, i bambini mi hanno detto: è iniziata la guerra». Il racconto di Tetiana, giovane madre ucraina in fuga dalla guerra, è solo uno dei frammenti del pomeriggio di festa che sabato ha coinvolto la famiglia Della Corna, a Santa Maria Nuova di Bertinoro. Nella grande casa di via Bagalona, i coniugi Mariella e Francesco, con i figli Mattia e Samuele, dal 14 marzo ospitano due nuclei di ucraini per complessive 6 persone, composti da Inna con la madre Tetiana e la figlia Vladyslava di 11 anni, provenienti da Kharkiv, e da Tetiana con i due figli Alexandr 12 anni e Mariia di 5 anni, in fuga da Ljuboml’. All’incontro, che si è dipanato fino a sera, hanno partecipato le decine di volontari che si stanno prodigando per l’accoglienza dei profughi. Erano presenti anche il sindaco di Bertinoro, Gessica Allegni con la vice Elisa Leoni, anche se in veste privata. Alla notizia dello scoppio della guerra, Tetiana si è stupita: «Ovviamente non ci ho creduto. Poi ho acceso la tv e ho capito che avevano ragione i miei figli». Effettivamente, dove abitano loro, a nord-ovest dell’Ucraina, ancora non si sentivano i rumori delle armi. Hanno aspettato qualche giorno per vedere come procedeva la situazione, per poi decidere di andare in Polonia, dove li aspettava la figlia più grande di 16 anni. Dopo che si sono incontrate, hanno capito che non c'era più posto negli alloggi e hanno deciso di partire. La figlia maggiore è rimasta con i soccorsi umanitari, per dare una mano a tutti i profughi. Inna e la sua famiglia abitava invece a Charkiv, vicino al punto dov'è scoppiato il conflitto: «Da subito – confessa impaurita – abbiamo percepito i suoni delle sirene e dei colpi di mortaio. Dopo qualche giorno nei rifugi/bunker abbiamo deciso di partire, perché non volevamo traumatizzare i bambini». Una volta riuniti in Polonia, i due nuclei familiari si sono incontrati e hanno deciso insieme di proseguire per l’Italia salendo su un pullmino organizzato dalla Caritas. Finito il racconto comune, le profughe hanno condiviso coi presenti delle pietanze tipiche ucraine, dolci e salate, preparate da loro. Di grande importanza la decisione finale presa dai volontari: un gruppo ha deciso di ripuntare sulla Polonia per consegnare aiuti mirati ad un orfanotrofio di Cestocowa con 108 bimbi ucraini: al ritorno in Italia porteranno con sé altri 14 profughi, da ospitare a casa Della Corna.

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