Forlì, la difesa di Pini: “Non sono socio di Fiore”

Combattivo, per nulla piegato dalle giornate di carcere e disposto a raccontare la sua verità. Gianluca Pini, forlivese ex parlamentare della Lega, è stato interrogato ieri in videoconferenza dal Gip di Bologna. Dopo le due ore e mezza di risposte al Gip di Forlì venerdì per uno dei filoni dell’inchiesta che lo ha portato in carcere, quello delle mascherine, ieri è stata la volta della parte bolognese, legata a due episodi presunti corruttivi nei confronti di un poliziotto e un carabiniere. Nessuno collegamento con il traffico internazionale di sostanze stupefacenti per il quale indaga la Dda, anche se Pini, nell’oretta circa di colloquio, ha voluto chiarire alcuni aspetti dei suoi legami con Gianluca Fiore: Pini ha detto che non era a conoscenza della presunta attività illecita dell’amico, di non essere suo socio, di aver avuto rapporti di affari con lui per aver venduto delle mascherine attraverso una società di Fiore, e di non aver mai ricevuto capitali da Fiore per attività imprenditoriali a lui riconducibili.

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