Se i dati dell’Aidp (Associazione italiana per la direzione del personale) premiano la città mercuriale come la più virtuosa in Romagna per la qualità del lavoro, è anche vero che non è tutto oro quello che luccica, come ha sottolineato la segretaria della Cgil di Forlì Maria Giorgini.
Giorgini, qual è la situazione sul fronte del lavoro nel territorio forlivese?
«Abbiamo settori come la meccanica, il legno, la nautica e l’agroindustria che svolgono un ruolo trainante continuando ad investire e con il supporto di relazioni sindacali strutturate che garantiscono buone condizioni di lavoro. Soffrono invece le piccole e medie imprese artigianali e commerciali che calano del 16,6% tra il 2008 e il 2021, mentre restano stabili nel 2022 e dove la qualità del lavoro e i salari sono stretti dalla scarsa marginalità in una competizione che gioca sul prezzo invece che sul valore della produzione. In aggiunta i danni all’agricoltura sono significativi e anche la stagione turistica è penalizzata, dunque un quadro che ci pone serie preoccupazioni».
Quali sono quindi le priorità?
«In questo momento le priorità sono i risarcimenti che il Governo si è impegnato a dare assieme alle risorse per la messa in sicurezza del territorio e la ricostruzione. Assieme a questo i salari devono aumentare, e tutto il sistema di risposta pubblica e universalitica di welfare e di servizi deve essere potenziato, diversamente le diseguaglianze crescono e una parte della cittadinanza rischia di restare indietro portando con se tutto il territorio».