Forlì. L'Ascom: "La guerra avrà dure ripercussioni sul commercio"

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Prima la pandemia, ora la guerra in Ucraina. Il commercio non riesce ad avviare la ripresa e rischia di finire di nuovo nel baratro. «La guerra scatenata da Putin avrà gravissime ripercussioni su tutti – afferma Alberto Zattini, direttore di Ascom Confcommercio Forlì – perché quello che si rischia, e che stiamo già sperimentando, è l’esplosione di tutti i costi, dalle materie prime al prezzo finale di qualsiasi prodotto. In questo momento nelle persone si sta ingenerando molta preoccupazione, cosa che porta sempre a una contrazione dei consumi. Il tema è: cosa succederà? C’è grande preoccupazione, specialmente nel nostro settore - prosegue Zattini – va considerato anche che tutto il mondo della produzione e chi lavorava con l’export avrà forti ripercussioni. Poi c’è da dire che le ripercussioni sono trasversali, nel senso che vengono giustamente decise sanzioni contro la Russia, che a sua volta risponderà con delle controsanzioni. Putin ha già dichiarato che la Russia ha un’autonomia finanziaria di sei mesi, il problema è che l’Italia invece ha una autonomia bassissima perché dipende da altri stati per l’approvvigionamento energetico».

Sul territorio forlivese il commercio ha subito un forte rallentamento già con la pandemia, è reduce da due anni difficili e un’altra crisi per qualcuno potrebbe essere fatale. «In effetti il commercio forlivese era già in grande difficoltà – conferma Zattini – come in molte altre città. Basti pensare che la produzione come fonte energetica utilizza gas, quindi attività come bar, ristoranti, pizzerie che già avevano avuto una prima batosta con l’aumento delle bollette, ora con un ulteriore aumento corrono il rischio di subire un tracollo».

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