Forlì. L'allarme Federmoda: "Acquisti fermi dopo saldi deludenti"

Da un lato assalto ai forni di manzoniana memoria con scaffali dei supermercati cui deve essere affisso l’invito a limitare gli acquisti affinché non rimangano privi di prodotti di prima necessità, dall’altro negozi di abbigliamento e calzature con merce invenduta sui manichini e negli scaffali. Sono le due opposte facce di un’unica medaglia: quella di una crisi che non sembra avere fine e che pare persino appesantirsi col passare dei giorni.

Confcommercio lancia l’allarme perché tra ondata pandemica in rialzo, aumento delle tariffe e del costo dei carburanti, conflitto russo-ucraino, «il potere d’acquisto cala e l’insicurezza delle famiglie non fa che aumentare, portando a dirottare le spese sui prodotti indispensabili a scapito di quelli considerati non di primaria importanza come abbigliamento, accessori, calzature». Lo ammette il presidente dell’associazione forlivese, che ricopre lo stesso incarico in Federmoda, Roberto Vignatelli. La sua fotografia è quella di un momento «grave, di preoccupata attesa che lega gli uni agli altri i cittadini e gli imprenditori del settore, dai più piccoli ai più grandi: tutti stanno cercando di capire come evolverà uno scenario di fronte al quale si è impotenti, ma nel frattempo gli acquisti sono praticamente fermi al palo».

Il guaio è che la moda è reduce da saldi al rallentatore. I monitoraggi nazionali, solo a gennaio, parlavano di un calo dei consumi del 24% su base annuale e del 38,5% rispetto a gennaio 2020, prima dell’arrivo del Covid. A gennaio, poi è andata persino peggio, anche a Forlì. «Sì, venivamo da un buon dicembre e ci si aspettava continuità, ma gennaio e febbraio hanno visto impennarsi i contagi, la gente non usciva, non comprava e i saldi hanno avuto un deciso segno meno in tutti i settori del comparto moda – analizza Vignatelli -. Ora sono arrivati i rincari e i timori per il futuro legati alla guerra e a paura s’è aggiunta paura».

L’immagine è quella di una valanga che cresce scendendo a valle, ma il presidente di Federmoda attende per gettare una croce anche sul futuro. «E’ ovvio che a tutti i fattori negativi si somma anche quello climatico: a fine marzo si dovrebbe vendere la merce primaverile e, invece, il freddo costringe a vestirsi ancora pesante e frena ulteriormente gli acquisti. Ora dobbiamo valutare, anche in prospettiva, il peso di tutti questi fattori, sperando che il passeggio in centro storico, ridotto, frettoloso e non interessato cui stiamo assistendo, cambi modalità con l’arrivo dei primi caldi». Servirebbero a riscaldare anche la fiducia e a scongelare le insicurezze? «E’ quello che speriamo, ma non c’è un settore dell’economia che può salvarsi da solo e per evitare il crollo generale è il momento che la politica prenda decisioni forti. Calmierando i prezzi, ad esempio, Spetta a lei rassicurare».

Nuova edizione del Mercatino regionale francese, con i suoi profumi, sapori e colori d’oltralpe, dal 25 al 27 marzo, in piazza Saffi. Tante le prelibatezze enogastronomiche presenti: oltre ottanta i tipi di formaggi, i quali potranno essere abbinati ad un’ampia gamma di vini provenienti dalle più importanti regioni vinicole d’Oltralpe. Per i più golosi le “degustazioni dolci” potranno contare sui biscotti bretoni, cioccolatini dai gusti raffinati, fino ad arrivare ai macarons. Stand delle spezie e, a completamento dell’offerta enogastronomica, non mancheranno baguettes e croissants appena sfornati nello spazio della Boulangerie. In questo piccolo angolo di Francia trova posto anche l'artigianato, con un'ampia gamma di prodotti provenienti da diverse regioni: lavanda, saponi, profumi, tovaglie provenzali e tanto altro ancora.

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