Forlì. In Pronto soccorso solo casi gravi, c’è l’ok per i Cau

Entro la fine dell’anno in ogni provincia sarà realizzato uno o più Cau (Centri di assistenza e urgenza) dove saranno gestiti i pazienti in codice verde o bianco così da sgravare i Pronto soccorso che vivono in costante sofferenza. È questo il piano della Regione che ieri ha firmato un’intesa con l’organizzazione sindacale dei medici di Medicina generale Fimmg secondo la quale le “guardie mediche”, ora Medici di continuità assistenziale, opereranno in equipe nei Cau. Ci sarà un “periodo di transizione” ma nei prossimi mesi saranno attivate le prime strutture. Una prima sperimentazione è già stata avviata a Cervia, dove dal 2020 non c’è più il Pronto soccorso e secondo la Regione i dati sono incoraggianti. Queste nuove strutture troveranno sede in primis nelle Case di comunità e negli ospedali territoriali, ma potranno essere accolte anche nella riconversione di Pronto soccorso e punti di primo intervento oppure, dove gli standard lo consentono, anche negli ambulatori di gruppo dei medici di base. Si tratta di realtà aperte tutti i giorni dotate di sala d’attesa, sala visita, sala di osservazione breve post visita, servizi, sistema informatico, adeguate strumentazioni tecnico-sanitarie per i principali esami diagnostici e dovranno vedere all’opera almeno un medico e un infermiere. L’allestimento della strumentazione tecnologica sarà a carico della Regione e andrà di pari passo con le attività di formazione necessarie per i medici della struttura. Ai medici in servizio, come riconoscimento dell’impegno richiesto, sarà assegnato un incentivo orario addizionale di 18,35 euro che si aggiungono ai 23,65 euro previsti dal contratto nazionale. Saranno destinati a far fronte a tutti i casi a bassa complessità come febbre, influenza, lombalgia, dolori articolari, sintomi gastrointestinali, ustioni minori, stati ansiosi e vertigini. L’obiettivo, infatti è lasciare che i Pronto soccorso si occupino delle emergenze vere e proprie dal momento che, ad oggi, «i codici bianchi e verdi rappresentano il 70% degli accessi ai Ps». Nel giro di un anno, inoltre, sarà attivo il nuovo numero unico per le emergenze 116.117, che diventerà la modalità principale per contattare i Cau, a loro volta collegati con le centrali 118 e i medici di base. Sono previste tre centrali operative per l’116.117 a Ravenna oltre che Bologna e Parma. «Una intesa importantissima quella raggiunta con i sindacati dei medici di Medicina generale, perché il loro contributo è fondamentale per rendere ancor più efficiente e capace di rispondere alle nuove esigenze di cura e assistenza un sistema che così non è più sostenibile – spiega l’assessore alle politiche per la salute, Raffaele Donini -. Si tratta di un passaggio fondamentale: certo ci vorrà tempo e gradualità per attuare questa riforma, ma sono fiducioso che presto arriveremo a un sistema più efficace e sostenibile, a garanzia della salute dei cittadini e della qualità del lavoro dei professionisti».

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