Nessun sovraffollamento nel carcere di Forlì dove però rimane il problema della carenza di organico. E’, in sintesi, il risultato della visita al carcere di Forlì di una delegazione del Partito Radicale composta da Vito Laruccia (da Crevalcore, Bologna), Maura Benvenuti capo delegazione (per Ferrara) e Ivan Innocenti (da Rimini), tutti membri del consiglio generale del Partito Radicale.
«Nel carcere di Forlì, di positivo si è riscontrato non esserci sovraffollamento dei detenuti (155) rispetto alla capienza regolamentare (160). Positiva anche l’organizzazione sanitaria con la copertura 24 ore su 24 di un medico, e ore di presenza settimanale di psicologi, psichiatri e specialisti di cardiologia, dermatologia, odontoiatria, diabetologia, geriatria, fisiatria, oltre al personale del Sert per i tossicodipendenti»: scrivono in una nota i radicali.
«Nella struttura sono presenti diverse sezioni detentive: la sezione maschile (che conta 135 detenuti), la sezione femminile (con 20 detenute), la sezione dimittendi per chi ha pochi mesi per finire la pena e per detenuti semiliberi e in articolo 21 la sezione “Oasi” per i detenuti di reati sessuali (in tutto 37 persone). Abbiamo visitato la sezione femminile: le celle erano ben areate da correnti d’aria. Ogni cella è dotata di un ambiente separato (senza porta) con wc, bidet e lavandino. Il vano doccia comune esterno alle celle, si presenta in uno stato migliore. I detenuti hanno mantenuto per il momento la possibilità di 4 telefonate alla settimana» raccontano ancora i radicali. «Di negativo il numero del personale penitenziario che è sotto organico: previsti 132 agenti, ma gli effettivi sono 106» aggiungono Laruccia, Benvenuti e Innocenti. Come è noto il nuovo carcere di Forlì dovrà sorgere al Quattro, alla periferia ovest della città, e questa estate il Consiglio di Stato ha emesso un parere definitivo sul contenzioso che aveva bloccato i cantieri. «Chi ha vinto l’appalto potrà riaprire il cantiere e se i lavori si completeranno entro un anno, al massimo due, con il trasferimento dell’amministrazione penitenziaria i locali di Ravaldino potranno tornare ad essere fruibili dai cittadini per altro uso: sociale o culturale», concludono i radicali.
La visita al carcere di Forlì rientra nel programma “agosto in carcere” che vede il Partito Radicale impegnato nelle visite in oltre 50 istituti penitenziari in tutta Italia.