Forlì, impresa sommersa dai debiti: il Tribunale ne cancella il 95%

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Aveva aperto la sua attività nel settore edilizio nel 1993. Si occupava di rivestimenti di pavimenti e muri, lavorava sodo, ma aveva sempre avuto «poca dimestichezza con contratti e attività contabili». Lo squilibrio tra i pagamenti e gli incassi, la scarsità di flusso di cassa e i margini di guadagno sempre più risicati, nel 2013 costrinsero un imprenditore di Forlimpopoli (che preferisce mantenere ignota la sua identità) a recedere dalla società che aveva aperto nella speranza di fornire un’occupazione ai figli. Un recesso accompagnato da debiti su debiti, per un totale di 225mila euro, cui l’ex imprenditore avrebbe potuto fare fronte solo liquidando tutto il patrimonio personale. Nella storia dell’ex imprenditore forlimpopolese gioca un ruolo determinante la legge 3 del 2012, sulla composizione della crisi da sovraindebitamento, che gli ha consentito di scrollarsi di dosso la quasi totalità dei debiti contratti negli anni. Ad accompagnarlo nell’avanzamento della procedura da sovraindebitamento, l’organizzazione Legge3.it che gli ha permesso di ottenere dal Tribunale di Forlì la cancellazione del 95% di quanto dovuto allo Stato. La disavventura economica è iniziata negli anni Duemila, dopo che nel 2003 il forlimpopolese aprì una seconda società insieme ai figli, forte del successo della prima attività, l’impresa individuale aperta 10 anni prima. All’inizio riesce a sopperire ai «modesti e risicati guadagni, lavorando sempre più duramente». Ma presto, a causa della crisi finanziaria del 2000, anche l’impegno maggiorato è insufficiente. «Le ripercussioni sull’economia reale si traducono presto in un crollo della clientela, - racconta - causando a quel punto una forte erosione dei ricavi». Gli scarsi guadagni portarono l’imprenditore a scegliere di non pagare le imposte e le tasse dovute all’Erario, (Iva, Irpef e Inps), fino alla decisione, nel 2013, di recedere dalla società, rimasta poi inattiva fino al 2019 quando è stata chiusa definitivamente. Nonostante si fosse subito attivato per trovare un nuovo lavoro che gli permettesse di sopperire alle esigenze della famiglia, il forlimpopolese si trovò a far fronte a una montagna insormontabile di debiti, acuiti dalle sanzioni per il ritardo nei pagamenti. A strappare l’uomo dalla morsa dei debiti, l’intervento di Legge3.it, che sfruttando la legge 3 del 2012 ha ottenuto dal Tribunale di Forlì la facoltà per l’uomo di trattenere per sé e per le necessità familiari l’intera retribuzione percepita grazie al nuovo impiego, disponendo il versamento al liquidatore di 200 euro al mese per 13 mensilità per 4 anni. «Il risultato - sottolineano dall’organizzazione - è che il 95% dei debiti sono stati resi inesigibili».

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