È attivo da alcuni giorni il secondo Cas (centro di accoglienza straordinaria) forlivese gestito dalla Croce Rossa. Una nuova struttura aperta nella vecchia villa acquistata di recente a Villanova dalla cooperativa Taras (gestita dal gruppo che affianca Daniele Casadio dell’Hotel Paradise). «Si tratta di una struttura che può ospitare 30 persone, oltre a quelle presenti nel primo Cas, che sono una cinquantina – afferma il presidente della Croce Rossa di Forlì Davide Gudenzi – sono 8 i primi migranti arrivati, 7 vengono dal Pakistan e uno dall’Africa. In questo centro ospiteremo soprattutto migranti che arrivano dal Sud e saranno solo uomini, mentre i nuclei familiari sono nell’altro Cas forlivese. Abbiamo una convenzione con la Prefettura alla quale facciamo riferimento direttamente, sono loro che ci assegnano le persone – spiega Gudenzi – Oltre a vitto e alloggio garantiamo assistenza sanitaria, portiamo gli ospiti a fare le visite mediche, programmiamo corsi di italiano e cerchiamo di tenerli impegnati e di inserirli nella vita del nostro territorio».
La villa adibita a Cas ha molti spazi anche all’aperto dove c’è la possibilità di effettuare diverse attività. «Siamo appena partiti e stiamo valutando una serie di ipotesi, nella villa c’è la possibilità di fare attività di lavoro e di svago, c’è anche un orto e contiamo di creare altre opportunità, tipo laboratori o qualche lavoro agricolo. C’è tanto spazio, vediamo come sfruttarlo».
La Croce Rossa si occupa della gestione dei migranti o rifugiati che arrivano mentre la cooperativa Taras, proprietaria dell’immobile, garantisce la buona tenuta dell’abitazione e fornisce alcuni servizi.
Se ci si decidesse a riformare il sistema di tassazione alle imprese (togliendo in primis quel balzello che è l’IRAP) magari si potrebbe dare ai tanti che arrivano con la speranza di migliorare la loro vita vere opportunità di lavoro. E grazie al loro apporto si potrebbe pure recuperare ciò che l’Italia ha perso nel manifatturiero da 25 anni a questa parte. Ma per fare questo occorrono politici VERI, non personaggi da commedia dell’arte che anche su un tema così importante come l’immigrazione sanno fare soprattutto polemica