Forlì, il sindaco Zattini apre le porte al 2022

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Un nuovo assessore in squadra, il sogno della riqualificazione dell’ex Eridania, una città in ripresa. Gian Luca Zattini, sindaco di Forlì, traccia il bilancio di un anno, il 2021, difficile per tutta l’Italia e di conseguenza anche per Forlì, senza però dimenticare di sottolineare quanto di buono è stato fatto.

Sindaco Zattini, come giudica questo 2021 per Forlì?

«Si chiude un anno difficile, che ha avuto luci e ombre. Una grande luce sul tema della capacità del nostro mondo produttivo di resistere a sollecitazioni così importanti, capacità di ripresa economica incredibile. Dall’altra parte la situazione sul Covid: dobbiamo ragionare non sui numeri assoluti dei contagi che ormai non dicono più niente, ma sulla capacità del nostro sistema sanitario di reggere come ospedalizzazioni e terapie intensive e devo dire che, con grande difficoltà, lo stiamo facendo, nonostante potevamo aspettarci qualcosa di meglio dopo un anno di vaccini. Forlì è una città molto attenta e rispettosa, io posso fare solo i complimenti ai miei cittadini per come si comportano».

Le nuove norme anti Covid che ripercussioni possono avere a livello locale?

«Il nostro obiettivo principale, come dico da sempre, è mantenere la scuola in presenza, sempre e comunque. Poi spero che le nuove norme diano un respiro all’emergenza dei tamponi, che rappresenta una macchina che sta andando al massimo dei giri. Di più non si può fare, non si possono fare nuovi punti perché non c’è il personale».

Si parla di lockdown ai non vaccinati. D’accordo?

«Siamo arrivati a un punto in cui le posizioni si sono delineate. Una grande fascia di popolazione ha capito l’importanza dei vaccini, con chi si è dimostrato refrattario finora ci sarà poco da fare. Sistemi di maggiore coercizione non so che risultati potrebbero dare. Certo tutto quello che porta a qualcosa in più, ben venga».

E guardando al 2022?

«Il 2022 sarà l’anno del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Dovremo essere attenti sul versante di quello che è l’impegno per una ripresa duratura, deve essere l’anno in cui la nostra capacità di superare il momento difficile deve vedere tutta la società unita in un progetto di salvaguardia, ma sopratutto dovremo mettere in campo le idee per una Forlì che veda il consolidamento di quanto fatto in questi anni. Individuare progetti importanti: io metto grande interesse nell’università, Forlì deve essere una grande città universitaria. E poi il mondo produttivo che va seguito, perché la città diventi attrattiva. Grande attenzione alla scuola e investimenti su contenitori mirati che possano essere recuperati. Pensando che il Pnrr ha come termine il 2026, che sembra lontano, ma è oggi pomeriggio, neanche domani».

C’è qualcosa che vorrebbe veder realizzato nel 2022?

«Il mio sogno sarebbe dare un futuro all’Eridania, creare tutto quello che si può per fare di quell’area, dismessa da decenni, una delle perle della nostra città».

Capitolo centro storico, partendo dalle polemiche sui costi delle luminarie?

«Nessuno mette in discussione il valore di una grande mostra o di un evento culturale importante. Quello sulle luminarie è un investimento sul futuro e sulla credibilità della nostra città. E la risposta più bella mi viene dalle associazioni di categoria del commercio che rappresentano, dopo tanti anni, una dinamica del nostro commercio che li soddisfa. Vedere tanta gente venuta a Forlì e apprezzare la nostra piazza era quello che volevamo. Il risultato è stato raggiunto: la luce è sempre un segnale di rinascita».

È il primo passo del famoso piano del centro storico?

«Ma il centro è vivo, vitale, bello. Sta diventando come un mito questo del grande piano del centro. Il centro è vissuto. Io da queste finestre ho un panorama privilegiato e vedo che il centro ha ripreso, lo dicono anche i residenti. Portiamo avanti ancora un progetto di abbellimento, ma dobbiamo smettere di dire che il centro è in crisi. Non abbiamo niente da invidiare alle altre città delle nostre dimensioni».

Il nuovo anno porterà novità anche dal punto di vista politico e in giunta?

«A livello locale ho una maggioranza solida, non ricordo voti che hanno messo in difficoltà la maggioranza in questi anni. Ovviamente prendiamo atto che ci sono stati dei cambiamenti dal punto di vista delle aggregazioni all’interno dei partiti, ma quello che mi fa stare tranquillo è che tutti si riconoscono nella maggioranza, che è solidissima».

Ci sarà un nuovo assessore?

«Probabilmente sì, anche alla luce di alcune esigenze che si delineano, pensando anche al piano del Pnrr su Forlì. Sicuramente prendiamo atto di questa necessità e provvedere di conseguenza, ma senza nessun tipo di preoccupazione».

L’arrivo del 2022 segna l’uscita di Forlì dall’Unione dei Comuni.

«Per noi avrà come ripercussione il fatto che i cittadini tornano titolari di alcune funzioni fondamentali e che hanno avuto qualche problema in questi anni. Non ci saranno impatti negativi. Stiamo lavorando con il territorio per vedere se ci saranno possibilità per il Comune di Forlì di aiutare il territorio. La situazione sta andando avanti senza strappi particolari».

Oggi si insedia anche il nuovo presidente della Provincia, Enzo Lattuca.

«Con Lattuca abbiamo un buon rapporto, credo sarà un ottimo presidente. Ha il grande impegno del rilancio della Provincia, che riconosco come ente di coesione territoriale, a partire dai comuni più piccoli. Gli auguro buon lavoro e non mancherà la collaborazione del Comune di Forlì».

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