Forlì. Il provveditore: "Spazi, qualche scuola in difficoltà"

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Il ritorno sui banchi rappresenta il momento conclusivo di un grande lavoro di preparazione a livello organizzativo, ma anche l’avvio di una nuova avventura per migliaia di studenti romagnoli.

Normative Covid, caro bollette, problemi di personale sono temi che hanno tenuto banco nelle ultime settimane, fino al suono della prima campanella e che probabilmente saranno filo conduttore dei prossimi mesi. Mario Maria Nanni, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale per l’ambito territoriale di Forlì-Cesena e Rimini, guida la macchina organizzativa.

L’anno scolastico che inizia oggi potrà essere considerato quello del ritorno alla normalità per gli studenti dopo i due anni di convivenza con la pandemia?

«Mi auguro proprio di sì. Ci prepariamo a eventuali emergenze, ma speriamo di poter vivere un anno “normale”».

Dopo questi due anni secondo lei è cambiato il mondo della scuola sia per insegnanti sia per studenti?

«Dopo questi due anni, secondo me, è cambiato tutto il mondo e il modo che ciascuno di noi ha di percepirlo. Quindi anche i bambini, i ragazzi e gli adulti che si occupano di loro sono diversi. Non dico migliori o peggiori, sono diversi».

I dirigenti scolastici hanno dovuto sopportare un peso non indifferente, è soddisfatto del lavoro svolto?

«I dirigenti scolatici hanno sopportato due anni terribili; sempre in prima linea, sempre a disposizione. Nei momenti peggiori non hanno avuto neppure le giornate festive per sé e le loro famiglie. Nella quasi totalità, da persone di scuola e da grandi professionisti, hanno svolto il loro dovere in modo encomiabile a tutela dei loro alunni. Non sono io a dover essere soddisfatto, ma loro stessi devono essere consapevoli e orgogliosi di quanto hanno fatto».

Come ogni anno ci sono problemi di organico e di spazi: come è la situazione nel territorio di sua competenza?

«Gli organici sono stati assegnati prima dell’estate e i supplenti individuati a fine agosto. Mancano pochissimi all’appello, per la mancata assunzione di servizio dei nominati (non è molto noto che non pochi supplenti prendono l’incarico e poi non si presentano a scuola). Gli spazi possono essere un problema, sopratutto alle superiori. La competenza sugli spazi non è dell’istruzione, ma di Comuni e Province. Qualche istituto si trova in difficoltà; conto che le Province riescano a risolvere le criticità».

L’impatto del caro bollette si farà sentire anche sul mondo della scuola: sono pensabili provvedimenti per gli istituti, come si è ipotizzato, dalle temperature più basse nelle aule alle variazioni di orario)?

«Allo stato si può immaginare di tutto, ma non ci sono informazioni o disposizioni in proposito. Staremo a vedere se interverranno norme e ci adegueremo».

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