Forlì, il direttore di pediatria: "Vaccinate i vostri figli"

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Virus, vaccini ai giovanissimi e variante Delta. Esistono ragioni valide per rinunciare a sottoporre il proprio figlio minorenne alla profilassi anti Covid-19? Nel giorno in cui in fiera a Forlì è fissata la serata vaccinale dedicata ai ragazzini tra i 12 e i 19 anni, il primario del reparto di Pediatria dell’ospedale Morgagni Pierantoni di Forlì, Enrico Valletta, lo dice chiaro e tondo: «No, non c’è motivo perché gli adolescenti non facciano il vaccino».

Eppure, l’esperienza personale del medico forlivese racconta invece che tanti genitori quel dubbio se lo sono posti. «Moltissime persone vengono da me chiedendomi “cosa devo fare con mio figlio o mio nipote” o se non sia meglio “aspettare l’inizio della scuola così se il vaccino dura poco è più protetto”. A volte mi chiedono se vaccinando la figlia adolescente questa non vada incontro a problemi nella procreazione nei successivi 20 anni». «In tutti questi casi, anche a chi mi chiede se è vero che il vaccino modifica il dna – chiarisce il medico – quello che rispondo è sempre “sì, dovete fare il vaccino a vostro figlio perché è doveroso”». Tuttavia, lottare contro le perplessità e i convincimenti ostinati delle persone si rivela per la maggior parte delle volte, a detta del pediatra, un’ardua battaglia. «I termini bellici sono appropriati quando si parla di Covid – puntualizza il primario Valletta – perché in effetti è una guerra, e quello che evidentemente non è ancora chiaro a tutti è che il vaccino è la nostra arma più potente, il prodotto della scienza che abbiamo a disposizione e di cui ci dobbiamo fidare». Anche contro le varianti? «Sembra proprio di sì» risponde Valletta, puntualizzando che «proprio per ridurre la circolazione del virus, responsabile della nascita di nuove varianti, è necessario oggi più che mai vaccinarsi». «E forse – aggiunge – saranno gli adolescenti a insegnare agli adulti come fare per vincere questa guerra».


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