Due anni di pandemia sono stati indubbiamente una ferita, ma hanno anche fatto scaturire le migliori risorse della comunità: quelle fatte di aiuto concreto e di impegno personale per il bene collettivo. Ieri, in Salone comunale, la solidarietà, la vicinanza e l’attivismo dei forlivesi sono state premiate. Ben 33 associazioni di volontariato del capoluogo e del comprensorio hanno ricevuto l’attestato di benemerenza per l’attività di supporto e assistenza al personale sanitario svolta durante l’intero periodo di campagna vaccinale contro il Covid all’hub della Fiera di Forlì, e più in generale di aiuto fornito in tanti modi, dentro e fuori dall’ospedale. Attestati andati a ciascun volontario, 323 in totale, che ha dedicato il suo tempo «al più grande sforzo mai compiuto» come ha dichiarato il direttore del distretto socio-sanitario, Francesco Sintoni. In poco più di un anno, infatti, alla Fiera sono state inoculate 325mila dosi vaccinali. «Senza i volontari che gestivano i flussi, organizzavano le prenotazioni e le anamnesi, trasportavano chi aveva bisogno, non sarebbe stato possibile affrontare un’emergenza e un sistema che cambiavano volto quasi ogni giorno. Ora speriamo di non dovere rimettere in campo questo grande arsenale se non per momenti più gioiosi».
Una lunga e festosa parata a ricevere le pergamene dalle mani di medici e dirigenti Ausl, del prefetto Antonio Corona e di Gian Luca Zattini. Il sindaco, tra gli applausi, ha ricordato soprattutto l’impegno nella prima fase della pandemia, quando la paura e l’incertezza regnavano. «Grazie a voi, a tutto il personale sanitario, alle Oss che non avendo le mascherine si coprivano il viso con la carta da forno, a tutti coloro che lavoravano per la collettività a loro stesso rischio: sembra passata un’era, era ieri e di questo essere comunità in ogni emergenza, ora anche con la crisi ucraina, dobbiamo andarne fieri perché è la nostra ricchezza».