Forlì, Il Covid resta fuori dalle scuole

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Mentre nelle aree della Romagna sono diverse le classi in cui è scattata la quarantena, nel Forlivese non ci sono alunni costretti a ricorrere alla didattica a distanza nonostante un leggero aumento della curva dei contagi registrato nelle ultime settimane. «Effettivamente non è la prima volta che accade, questo è un dato costante – spiega il direttore del dipartimento testa-collo dell'Ausl Romagna, Claudio Vicini –. Già lo scorso anno nel picco della seconda grande ondata, abbiamo constatato che la scuola non contribuiva in maniera massiccia alla diffusione del contagio e, quindi, l'area scolastica forlivese lambiva meno rispetto ad altre zone. Non abbiamo una spiegazione scientifica, ma questo è già accaduto».

Proprio in queste settimane nelle scuole di ogni ordine e grado a partire dai nidi fino alle medie, il Comune ha installato ben 840 macchine per la sanificazione degli ambienti. Che questo abbia contribuito ad ottenere questo risultato? «Non lo posso escludere, ma è molto difficile individuare quanto questa azione stia incidendo perché ogni ondata ha andamenti diversi e su di essa insistono differenti variabili – sottolinea Vicini – . Non è scientificamente provato, consideriamo che l'anno scorso non erano presenti queste macchine nelle nostre scuole. Forse, il mondo scolastico forlivese è più rigoroso nell'applicare le procedure previste».

«I sanificatori sono stati installati in tutte le scuole di competenza del Comune, dai nidi alle medie – fa eco l’assessora Paola Casara –. Il fatto che si siano registrati pochi casi fino adesso e che a oggi non ci siano classi in quarantena, credo dipenda da diversi fattori tra cui anche un’attenzione molto alta nell'applicare i protocolli. Con le nuove macchine abbiamo ottenuto buoni risultati e credo che anche questi strumenti ci abbiano permesso di tenere sotto controllo l'andamento dei contagi».

Continua a salire la curva dei contagi anche a Forlì-Cesena, ieri erano 115 i nuovi positivi di cui 47 solo nel Forlivese (41 sintomatici). «Da qualche settimana stiamo assistendo a un leggero trend incrementale, come era atteso alle porte dell'inverno – conclude Vicini -. La situazione non è allarmante allo stato attuale ma allo stesso tempo le misure di prevenzione devono essere osservate così come è importante la vaccinazione. Non sappiamo per certo cosa accadrà in futuro. Posso, però, ipotizzare che il numero degli infetti sia destinato a salire visto che stiamo andando incontro ad una stagione che ci porta a vivere una vita più al chiuso e allo stesso tempo non aumenteranno con la stessa rapidità i ricoverati, anche se potrebbero crescere. Con le vaccinazioni e con il reclutamento progressivo anche dei non vaccinati che si sottopongono al siero, non mi aspetto di ricevere una spallata come l'anno scorso».

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