Forlì, il Comitato vittime del fango: “Il Comune continua a non ascoltarci”

“A due mesi e mezzo dal disastro dell’alluvione la Giunta non conosce il numero esatto delle persone alluvionate, non rimborsa i soldi donati al Comune per gli alluvionati e non ascolta le vittime del fango”. Il Comitato nato in difesa degli alluvionati va all’attacco e punta il dito contro l’Amministrazione comunale. «La città ferita sta aspettando risposte sul futuro della sicurezza idrogeologica e soprattutto i soldi per ripartire. Ad oltre un mese dalle nostre richieste di informazione nulla si è ancora mosso, né il sindaco, né altri amministratori hanno avuto la disponibilità ad incontrare le vittime del fango. Dopo le nostre richieste e proposte l’unica risposta indiretta pervenuta ed apprezzabile è stata quella dell’Istituzione della Commissione Speciale Permanente sull’emergenza alluvione, ma per il resto tutto tace inspiegabilmente. Mentre tutti i principali sindaci del territorio romagnolo si stanno prodigando per incontrare ed ascoltare i loro cittadini, facendosi carico per quanto possibile dell’emergenza, a Forlì il sindaco e la Giunta si trincerano dietro i loro banchi e non rispondono alle Pec inviate dai Comitati delle Vittime del fango”. Il Comitato sottolinea che in tutto questo tempo “nessun censimento è stato fatto” e sull’utilizzo delle donazioni afferma: “Invece di erogare direttamente le donazioni alle persone più bisognose, ha definito una modalità assurda di utilizzo di quei fondi che dimostra per l’ennesima volta l’assenza di ascolto delle esigenze reali delle vittime del fango. Il Comune di Forlì infatti invece di cominciare a risarcire gli sfollati e i danneggiati, ha pensato di fare dalle donazioni un fondo di garanzia alle banche per erogare finanziamenti agli alluvionati, naturalmente a tassi calmierati quando ci sono tanti cittadini (famiglie ed imprese) che per mutui pregressi e impegni finanziari di vario tipo non sarebbero in grado di restituire alcun tipo di debito ulteriore. Consigliamo al sindaco di rivedere questa proposta”.

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