Forlì. I voli Aeroitalia per la Sicilia potrebbero sparire

Potrebbero essere ancora pochi i voli che collegheranno Forlì alla Sicilia. A renderlo noto è il sito Italia Vola che riprende una notizia pubblicata dal quotidiano “La Sicilia”. È stato il country manager Italia della Aeroitalia, Paolo Corona, a comunicare che la compagnia sta pensando a un eventuale taglio della rotta Trapani-Catania. I voli spariscono a partire dal 9 gennaio, insieme a quelli da e per Forlì. Già ora dopo il 6 gennaio non sono acquistabili biglietti. Si attende ovviamente una comunicazione ufficiale da parte di AeroItalia. Proprio ItaliaVola, comunque rivela come venerdì scorso fossero tre i passeggeri da Forlì per Trapani. Meno di una trentina quelli scesi a Catania e provenienti da Forlì. Numeri che potrebbero spingere a rivedere i collegamenti. Sempre dalla Sicilia arriva la notizia che Aeroitalia per la prossima estate pensi di puntare su Bergamo e Firenze e non su Forlì con qualche volo per la Sicilia. Un colpo da assorbire per il “Ridolfi”, che proprio nei giorni scorsi ha presentati i suoi numeri del 2022. I primi tre mesi nel segno di pandemia e guerra in Ucraina a numeri bassi e un’estate con un po’ di luce e volumi più alti. In 10 mesi sono stati 73.768, a fine 2022 si stimano 90mila circa. Il target dichiarato era almeno 50.001 passeggeri. «Un passeggero in più di 50mila – come ha detto Andrea Gilardi – marketing, aviation, communications director di F.A Srl – quelli che servono per mantenere la concessione». In particolare l’arrivo di Ryanair ha dato spinta su volumi, 20.767 passeggeri in due mesi tra settembre e ottobre con 153 di media, 79,12%. Albawings con 17.668 trasportati e 114 di media, 64,62%. AeroItalia con 32.541 e 55 passeggeri per volo, pari al 40,51%. Infine 774 quelli di Lumiwings e 2.018 gli altri. Per il momento Aeroitalia in inverno continua a volare con due tratte: Trapani e Catania, mentre Ryanair prosegue con Palermo e Katowice. Le nuove tratte e i voli futuri saranno illustrati a dicembre e punteranno su tre fronti: traffico vacanziero, turismo religioso e turismo etnico.