Forlì, "i parcheggi in centro? Bisogna agire"

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Il centro storico è il quartiere con il maggior numero di abitanti, circa 12.000, e ha solo bisogno di tempo e un adeguato percorso per poter essere valorizzato al massimo. «La direzione – afferma il coordinatore del quartiere, Alberto Poggi – è una: ascoltare tutti i problemi. In realtà, non serve solo ascoltare o raccontare i disagi perché si rischia di cadere in un loop, bisogna anche agire. Non abbiamo gravi problemi ma sono consapevole delle piccole sacche di degrado, o meglio maleducazione, che presenta il centro. Se non altro è specchio delle mail e dei racconti dei cittadini. Nulla deve essere sottovalutato affinché non diventi criticità in futuro».

Secondo il coordinatore il “degrado” a Forlì non è ad alti livelli come in altre città, si tratta più che altro di poca educazione. Anche se non succedono fatti allarmanti non vuol dire che non si debba prestare attenzione alla realtà di Forlì. «Abbiamo fatto un incontro pubblico con i residenti – prosegue il coordinatore – e ne faremo uno con i commercianti, per mettere in evidenza anche le diverse esigenze. Ma non serve analizzare solo i problemi, bisogna anche cercare di proporre qualcosa per risolverli. Ora cercheremo di mettere per iscritto alcune proposte. La prima riguarda i parcheggi. Dividerne alcuni tra strisce blu e residenti, per permettere a questi ultimi di parcheggiare vicino a casa. La seconda riguarda l’aumento del numero di bagni pubblici, che sarebbero di ultima generazione. In questo caso si spera nella correttezza ed educazione nell’utilizzo. Questi sono solo alcuni dei punti».

L’intento è quello di creare un’identità alla città e di migliorare la residenzialità del centro. «Molti sono gli eventi che vengono presentati in piazza Saffi – sottolinea Alberto Poggi, parlando da coordinatore e cittadino stesso – e noi li sosteniamo in maniera attiva. Non è assolutamente vero che a Forlì non c’è nulla e non si propone nulla. Molte delle attività dovrebbero continuare nel tempo per creare una sorta di identità. I risultati non arriveranno di certo in poco tempo, bisogna avere pazienza. Inoltre, bisognerebbe sfruttare a pieno le risorse che abbiamo come la rete museale. Molti personaggi famosi all’interno della storia della nostra città dovrebbero essere conosciuti maggiormente e anche molti palazzi storici dovrebbero essere aperti al pubblico per allargare il panorama artistico, come ad esempio la casa di Morgagni e il Palazzo del Merenda». Forlì deve essere pronta ad offrire qualcosa di continuativo per crearsi una cornice culturale e non solo, per poter costruire un suo profilo.

«Per rianimare il centro bisogna riportare la gente ad abitare i palazzi del centro storico. Non si possono ripetere gli errori del passato, si deve osare. Ad esempio migliorare la viabilità del centro senza che gli abitanti ogni due minuti siano disturbati dal tremore dei mezzi pubblici che passano. Sostituendo gli autobus con alcuni più piccoli questo disagio si potrebbe eliminare. Ma questo è solo un piccolo esempio. Tornando ai parcheggi si dovrebbero lasciare più posti ai residenti, ma è anche vero che a Forlì spesso si cerca sempre e solo parcheggio molto vicino. A questo proposito si potrebbero inserire delle navette elettriche che colleghino le quattro porte e il centro per rendere il tutto più unito, anche quando i parcheggi sembrano essere lontani chilometri». Secondo il comitato i forlivesi dovrebbero imparare ad apprezzare di più la propria città e dovrebbero cambiare il modo di vedere Forlì che offre opportunità e attività per tutte le età.

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