Forlì, i Messaggeri della ricerca pronti a ripartire

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Sport è salute, ma può essere anche speranza e solidarietà. È da questa unione di termini con la stessa iniziale che può fondarsi un sogno: un mondo in cui il cancro si possa non solo contrastare, ma anche sconfiggere davvero. Per riuscirci la prevenzione e la ricerca devono andare a braccetto, bisogna favorire stili di vita sani e sostenere chi cerca nuove cure. Come l’Irst-Irccs di Meldola al cui fianco tornano a schierarsi i Messaggeri della Ricerca, un gruppo di appassionati di sport e di due ruote in particolare che, su impulso di Daniele Avolio e con l’appoggio e la vicinanza costante del professor Dino Amadori, diedero vita al progetto omonimo che, dopo lo stop causato dall’emergenza sanitaria, torna a luglio con la sua decima edizione.

Decimo viaggio di 10 tra uomini e donne che, sulle strade dello Stivale e incontrando al termine di ogni tappa i sindaci delle città di destinazione, porgono loro il messaggio più importante: combattere la malattia si può aiutando i medici e i 150 ricercatori che, nell’istituto di Meldola, hanno sviluppato negli anni «oltre 250 tra sperimentazioni cliniche, nuovi farmaci e trattamenti terapeutici» come spiega il suo direttore scientifico, Giovanni Martinelli. Un aiuto concreto perché dalla prima missione del 2012 sono stati raccolti, e donati, 10mila euro e quest’anno le somme cresceranno con il viaggio “sui sentieri della ricerca”, come recita lo slogan che si svilupperà in memoria di Dino Amadori sulle cosiddette “vette magiche”.

Due giorni, l’8 e il 9 luglio, per 95 chilometri e 3mila metri di dislivello, da percorrere in Val Gardena partendo da Selva e toccando Corvarta in Badia, Livinallongo del Col di Lana (ossia Arabba), Canazei.


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