Forlì, Giammarchi e il libro su Casadei

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«Anche se non sono forlivese, è stato un grandissimo privilegio averlo conosciuto. Un onore poterlo incontrare, stargli accanto. Da giovane ha messo a repentaglio la sua stessa vita per la libertà e ha continuato a combattere per i valori della Resistenza fino all’ultimo».

A ricordare il partigiano Sergio Giammarchi è Alberto Sartor che, da giovane studente trevigiano arrivato a Forlì per completare i suoi studi, ha realizzato il sogno del Rudarèn (arrotino nome di battaglia): pubblicare il volume “Era Adriano”, dedicato alla memoria di Adriano Casadei.

«Quando iniziai il tirocinio in Comune, sono partito dallo sbobinare delle interviste di Pier Luigi Consorti, nipote dello stesso Casadei e curatore insieme a me del libro – ricorda Sartor –. Proprio in quell’occasione, era il 2015, conobbi Sergio. Quando venne a conoscenza di quanto stavo facendo mi diede una mano, specie quando incontravo difficoltà nel tradurre espressioni in dialetto, io sono di Treviso. Questo volume poi fu pubblicato solamente nel 2017 ma il Rudarè non ha mai mollato, era il suo sogno. All’interno del libro poi è contenuto anche un contributo di Sergio, è stato un lavoro corale».

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