FORLI’. “Io onestamente non comprendo tutta questa polemica sul 25 aprile. Se anziani partigiani (più anziani sono e meglio è) e altri esponenti Anpi vogliono radunarsi per celebrare nonostante il virus perché fermarli? Anzi, andrebbero incoraggiati a farlo, magari in qualche città con un sindaco dal cuore partigiANO tipo ad esempio Milano. Ed è giusto che celebrino spalla a spalla con i propri compagni. Ovviamente poi se dovessero ammalarsi.. Ovviamente se poi dovessero ammalarsi dispiacerebbe molto a tutti ma è un rischio che va corso per qualcosa di più importante. E’ un rischio che dobbiamo assolutamente correre. Ne va del bene della nostra gente”. Poi, la chiosa finale. “Come cani che abbaiano vittoriosi sui cadaveri dei Leoni… ma i cani restano cani e i Leoni restano leoni”. La firma in calce al post apparso su Facebook è del consigliere comunale leghista di Forlì Francesco Lasaponara. Il post è stato poi fatto sparire dalla bacheca social del consigliere ma in tanti l’hanno vista. E molti hanno ovviamente fotografato quel messaggio.

Le critiche
La pioggia di reazioni indignate è iniziata poco dopo. A partire dal Pd. A intervenire è il segretario Daniele Valbonesi: “Uno schifo. Davvero un’oscena bassezza, oltre che cinica. Ma la Lega è allora questa? Sono questi gli individui con cui Salvini intenderebbe governare il Paese? Rimaniamo basiti e schifati. E anche arrabbiati. Chiediamo quindi che il sindaco di Forlì prenda provvedimenti e che la Lega cacci a pedate questo essere.
O dovremmo trarre la conclusione che il partito di Matteo Salvini è orgoglioso di gente come Francesco Lasaponara”.
L’espulsione
Il capogruppo della Lega Massimiliano Pompignoli e il segretario cittadino Daniele Mezzacapo nel pomeriggio hanno deciso di espellere Lasaponara. “Ciò che ha scritto sul proprio profilo personale Facebook Lasaponara Francesco Innocente non rispecchia in alcun modo il pensiero, le idee e i valori su cui si fonda l’attività e l’impegno politico della Lega. Le dichiarazioni di Lasaponara offendono la memoria collettiva e sono in contrasto con i principi che stanno a fondamento del nostro Movimento. Chiediamo al consigliere Lasaponara di prendere coscienza dell’errore commesso, di scusarsi pubblicamente con la città e di rassegnare immediatamente le proprie dimissioni dalla carica di consigliere comunale. In ogni caso, alla luce delle gravità delle sue dichiarazioni, la Lega – riunito d’urgenza il direttivo cittadino – ha deciso di espellerlo dal Movimento e di allontanarlo dal gruppo consiliare con effetto immediato.”
La giunta
Netta la condanna della giunta di centrodestra. “Il Sindaco di Forlì, forte della sua storia, politica e personale, fondata sul rispetto dei principi costituzionali di questo Paese e l’intera Amministrazione comunale di Forlì si dissociano nel modo più assoluto rispetto alle dichiarazioni rese sul proprio profilo facebook dal consigliere comunale della Lega Lasaponara Francesco Innocente. Le sue sono affermazioni gravissime che negano la storia della Resistenza e i sacrifici di migliaia di italiani nel percorso di liberazione della nostra Repubblica. Il Comune di Forlì e questa Giunta riconoscono e celebrano con orgoglio e senso di appartenenza i valori fondanti della Costituzione della Repubblica Italiana e i principi democratici e antifascisti su cui si fonda il nostro Paese, principi costituenti patrimonio acquisito e non sindacabile della coscienza e della identità del popolo italiano. Le affermazioni di Lasaponara offendono non solo le vittime della storia repubblicana ma anche il sacrificio di tutti coloro che hanno combattuto per difendere i valori liberali e antifascisti della giustizia, dell’uguaglianza e della responsabilità democratica. Auspichiamo che La Saponara prenda atto della gravità delle sue dichiarazioni, faccia un passo indietro e si dimetta dal consiglio comunale, avanzando le proprie scuse a tutta la comunità non solo forlivese ma anche nazionale”.
Le scuse
Il tanto richiesto mea culpa è giunto, sempre via social network. «Una volta nella vita sia capitato a tutti uno scivolone, questo è stato il mio turno» scrive Lasaponara autodefinendo il suo linguaggio «evidentemente ironico, se non satirico». Offensivo, invero e lui ammette di avere «offeso molte persone, rendendomene conto solo in un secondo momento». Poi entra nel merito. «Benché la festa della liberazione (minuscolo ndr.) sia molto sentita, in questo momento deve essere data massima priorità alla salute pubblica e soprattutto a quella degli anziani. Certe volte per cercare di sensibilizzare circa tematiche importanti come la necessità del distanziamento sociale, vengono scelti mezzi imprudenti, parole suggestive e argomenti che invece dovrebbero essere trattati con delicatezza e il rispetto che meritano. Ho commesso un errore di valutazione del quale mi scuso pubblicamente
Ho letto L’articolo da voi pubblicato, sul consigliere della Lega di Forli, con una frase choc, per dire sui partigiani che per il 25 aprile, vogliono festeggiare la ricorrenza , del giorno della Liberazione, deponendo una corona ai caduti della Seconda Guerra Mondiale.
Penso che chi fa politica deve avere il buon senso prima di tutto dell’educazione e poi nel dialogo con le istituzioni e i cittadini, con il rispetto dello Stato.
Queste parole a effetto offendono il senso civico dello Stato, inteso i cittadini che ne fanno parte, insieme alle istituzioni civili.
Un ragionamento critico è accettabile, solo quando questo e costruttivo, e non lo è quando invece si offende e si ingiuria, gruppi di persone che la pensano in modo differente.
Certo siamo in un momento particolare di una emergenza seria, e qualsiasi manifestazione e stata sospesa per questioni di sicurezza, per la nostra salute e per i cittadini italiani.
Capisco la commemorazione del 25 aprile, ma vorrei dire, non ci si può permettere di rischiare di prenderci o prendersi questo Corona Virus, così aggressivo, vale per qualsiasi persona, che sia giovane o anziana.