Nel mirino di Europa Verde finisce il “Mars”, l’acronimo coniato dalla giunta Zattini per definire le quattro realtà culturali del Merenda, palazzo Albertini, palazzo Romagnoli e Musei San Domenico. «Niente avrebbe potuto definire meglio dello sdolcinato dolcetto l’estemporaneo e costosissimo pasticcio definito “progetto culturale” dell’amministrazione – dicono Maria Grazia Creta, Cristina Mengozzi e Alessandro Ronchi di Europa Verde -. Ciò che si evidenzia, prima di tutto, è il mancato confronto con la città e l’assenza di qualsiasi momento di pubblico confronto con i cittadini, gli operatori, gli appassionati e i fruitori, le tante associazioni che si occupano di cultura e soprattutto l’assenza di studi e proposte complessive, elaborate col contributo di qualificati esperti e studiosi». Ma non è tutto. «Ci chiediamo su quali basi l’assessore regionale Felicori, venuto in visita, abbia potuto esprimere il proprio apprezzamento nei confronti dell’attività di questa amministrazione che appare ogni giorno di più priva di una visione e di un progetto culturale fondato su solide basi di conoscenza e non su estemporanee girandole di idee e di ricollocazioni – proseguono i tre -. Finalmente si è deciso di intervenire sul palazzo del Merenda ma questo comporta una serie di spostamenti e di nuove proposte». Non è un mistero che i lavori in corso della Repubblica comporteranno il trasferimento della biblioteca a palazzo Romagnoli e, a sua volta, la collezione Verzocchi verrà trasferita da via Albicini a palazzo Albertini in piazza Saffi. «La giunta pensa di smantellare il museo di palazzo Romagnoli, costato recentemente diversi milioni di euro, per collocarvi la biblioteca – aggiunge Europa Verde -. Non solo, e le opere donate alla città da Verzocchi per ampliare la Pinacoteca? Facile, ci si inventa un nuovo “museo del lavoro” secondo il modello fallimentare già sperimentato con il “museo dello sport” di cui, anche se non ancora completato, si è già perso il significato». In conclusione: «Non appare né lecito né legittimo che un patrimonio di secoli appartenente a tutta la città sia trattato in questo modo, senza una visione generale, il contributo e lo studio di personalità ed esperti per una progettazione fondata sulle idee del momento».

Forlì. Europa Verde boccia il Mars
