Forlì e Ravenna gemellate nel segno di Dante

Cultura

Nella orma prossima primavera, a partire da aprile si inaugureranno due mostre a tema dantesco: “Dante. Gli occhi e la mente. Le arti al tempo dell’esilio” nella chiesa di San Romualdo a Ravenna (dal 24 aprile al 4 luglio 2021); e “Dante. La visione dell’arte”, ai Musei San Domenico a Forlì a partire da dopo Pasqua, in linea con le disposizioni relative alla riapertura delle sedi museali, fino al’11 luglio 2021.

Le due mostre sono il frutto di una convenzione tra il Comune di Ravenna, il Museo d’arte della città di Ravenna e i Musei San Domenico di Forlì in occasione delle celebrazioni dantesche.

Le due mostre faranno parte di un percorso espositivo dedicato al sommo poeta che vedrà a Ravenna le opere legate all’esilio dantesco e con cui Dante è entrato in contatto, opere che in alcuni casi il poeta ha potuto vedere e conoscere; e a Forlì una ricca selezione di oltre 250 opere che, nei secoli successivi, hanno tratto ispirazione da Dante e dalla sua Commedia.

Entrambe le mostre sono realizzate con il contributo di musei internazionali, tra i quali le Gallerie degli Uffizi che con la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì hanno ideato e firmato il percorso espositivo per i Musei San Domenico e contribuiscono a quello di Ravenna con due prestiti fondamentali per raccontare gli anni dell’esilio dantesco.

Biglietti scontati

Acquistando il biglietto per visitarne una, l’ingresso sarà ridotto per l’altra mostra. Inoltre si inserisce nell’accordo per la prima volta un biglietto integrato che dà accesso alle due mostre e consente la visita a Ravenna del nuovo “Museo Dante” di prossima apertura. Il biglietto integrato sarà disponibile a una tariffa agevolata di 17 euro, e darà l’opportunità di ingresso alle due mostre e al Museo Dante. Con le stesse modalità e comprendendo i medesimi eventi e istituzioni, sarà possibile, inoltre, acquistare un biglietto cumulativo dedicato alle famiglie (da 4 persone in su) pari a 50 euro.

Il ritorno della Madonna

In occasione della mostra “Dante. Gli occhi e la mente” tornerà a Ravenna dopo 160 anni l’altorilievo “Madonna in trono con bambino”. la scultura era stata acquistata verso il 1860 dal collezionista d’arte Jean-Charles Davillier e lasciata per volontà testamentaria al Louvre. Nel testamento Davillier affermava la provenienza ravennate dell’opera. Corrado Ricci ipotizzò che l’opera fosse quella stessa scolpita, già dai funerali del 1321, all’interno della primitiva Cappella di proprietà polentana che accoglieva la tomba di Dante, e che fosse stata realizzata in ambito ravennate nel XIV secolo. Visto il legame della Madonna col sepolcro dantesco, Ricci, in occasione del VI centenario della morte del poeta (1921), chiese e ottenne in dono dalla Francia il calco in gesso ora esposto al Museo Dantesco.

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