Forlì, dopo il Covid arriva la musica: un pianoforte in ospedale

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Un piano per dare un messaggio forte. Quello della musica come terapia quotidiana, come fonte di benessere, come parentesi distensiva anche nei momenti e nei contesti nei quali stress e preoccupazioni sono gli stati d’animo dominanti. Un messaggio, soprattutto, di ritorno a quelle abitudini e a quelle suggestioni che il Covid ha reso quasi solo un ricordo. La piazza coperta del Padiglione Morgagni dell’ospedale di Vecchiazzano ospiterà stabilmente al suo interno un pianoforte. Non subito, perché l’attuale andamento epidemiologico e le norme di sicurezza ne impedirebbero l’utilizzo, ma comunque «in primavera, al massimo entro fine giugno ci sarà» come ammette Massimo Amadio, il “past president” del Rotary Club Forlì che ha deciso di acquistare lo strumento per un costo di 9mila euro e donarlo al plesso ospedaliero. Perché? «Per creare momenti distensivi e dare la possibilità a chiunque ne abbia il desiderio di allietare il passaggio e attesa all’interno della struttura sanitaria». Una donazione singolare quella del club service, ma che ricalca esperienze analoghe. Il pianoforte Kawai a mezza coda da 185 centimetri, sarà collocato laddove c’è il maggior transito di utenti, medici, infermieri, dipendenti: un po’ come avviene nelle metropolitane, nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti e anche in altri ospedali, dove questi strumenti sono presenti e portano davvero una ventata di serenità. Non è affatto stonato, quindi, pensare proprio in questo periodo a effettuare una donazione simile. «L’acquisto lo abbiamo già fatto stanziando fondi dal bilancio del mio mandato e di quello del presidente in carica, Pierluigi Ranieri – spiega Amadio -. Non appena i contagi caleranno, lo collocheremo poiché vogliamo che il pianoforte rappresenti proprio un simbolo di nuova speranza, di futuro, di uscita da questo lungo tunnel. La musica è il messaggio più potente possibile». E completa il circolo virtuoso delle donazioni del Rotary, iniziate con le dotazioni per le Usca e proseguite con i supporti tecnologici per la telemedicina a favore delle Cardiologie romagnole: «oltre 71mila euro di fondi messi a disposizione per sanità e solidarietà, che hanno generato valore per oltre 250mila euro» afferma Amadio. A partorire l’idea del pianoforte è stata la storica prima viola della Scala, Danilo Rossi assieme al primario di Pediatria, Enrico Valletta e alla tesoriera del club e musicista lei stessa, Paola Battaglia. I dettagli sul Corriere Romagna oggi in edicola

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