Forlì. Martedì torna la fiera di Santa Lucia

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Vanta radici secolari la grande fiera ambulante di Santa Lucia, in programma domani a Forlì, dalle 7.30 alle 20, lungo corso della Repubblica e il lato sud di piazza Saffi, con ben 125 bancarelle cariche di abbigliamento, addobbi natalizi, giocattoli, accessori e prodotti per la casa, ma soprattutto con tanti dolciumi e prelibatezze, per la gioia di grandi e piccini. Diversi “foodtruck” daranno l’opportunità di pranzare o cenare d’asporto, con cibi caldi pronti sul momento. Anche per questa fiera, vero “dominus” sarà il torrone, un cui un pezzetto giungerà, secondo tradizione, alle “ragazze innamorate”. L’evento mercantile scorre in parallelo con la festa religiosa all’interno della chiesa barocca di corso della Repubblica, che pure quest’anno sarà presa d’assalto da frotte di fedeli in fila per la rituale benedizione agli occhi. Sono previste messe alle ore 6.30, 8.30, 10, 11.15, 15 e 16.30. Alle 19 celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Forlì-Bertinoro Livio Corazza, rivolta ai collaboratori e benefattori della parrocchia. Le offerte raccolte nel corso della giornata di festa saranno devolute alla missione saveriana in Congo, dove ha vissuto e operato per molti anni il forlivese padre Gino Foschi, scomparso nel 2017. In passato, oltre alla vista, santa Lucia proteggeva un’altra “condizione” sociale assai poco gradita: le donne nubili. Per le giovani forlivesi in cerca di marito, soprattutto le più povere e senza dote, farsi vedere in chiesa a Santa Lucia nell’arco della giornata, significava rendere di dominio pubblico la volontà di accasarsi. La grande sagra popolare viveva nell’attesa della tombola comunale, che si estraeva sul far della sera dal balcone principale del palazzo municipale. Gran parte della popolazione rurale si riversava nel borgo dall’ottocentesca barriera Cotogni, sostituita in età fascista dai palazzi gemelli progettati da Cesare Bazzani. Borgo Pio, l’odierno corso della Repubblica, era illuminato dai lumi in acetilene dei venditori, creando uno scenario impareggiabile. Il 13 dicembre il cristianesimo festeggia Lucia, fanciulla nata a Siracusa nel 283 e martirizzata nel 304 dall’imperatore romano Diocleziano, che punì il suo rifiuto di adorare gli dei pagani. La solennità è contigua al solstizio d’inverno, il 21 dicembre, da cui il detto popolare “Santa Lucia il giorno più corto che ci sia”: facile pensare che la chiesa di Roma abbia voluto così sostituire le feste “pagane” inneggianti alla luce, diffuse in tutto l’emisfero nord del mondo.

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