Forlì, "dedichiamo una via a Gilberto Giorgetti"

Archivio

Il 20 luglio 2012, all’età di 71 anni moriva improvvisamente Gilberto Giorgetti. Uomo di cultura, attivo nell’associazionismo, animatore di iniziative, appassionato di storia, arte e memorie cittadine, Giorgetti ha legato il suo nome a numerose pubblicazioni su Forlì, scritte attingendo a piene mani al suo monumentale archivio documentale. «E’ vero – conferma la moglie Pina Masotti sul sito “Vecchiazzano.it” - è stato proprio l’interesse per il passato e per la tradizione romagnola che ha fatto amare a Gilberto la vita, anche nei vent’anni e più trascorsi su una carrozzina a causa di una malattia». La più grande scoperta di Giorgetti rimane un sito archeologico alle porte di Forlì, sulla strada per Meldola, intuito quando ancora era in salute, mettendo a confronto i documenti in suo possesso con quanto emerso dal cantiere di un’opera pubblica. Giorgetti amava Forlì e i suoi protagonisti. Coautore di una collana sui rioni cittadini avviata nel 2004 dalle Edizioni Almanacco, nel volume dedicato a Borgo San Pietro sorprese tutti con l’annuncio del ritrovamento di una formella in cotto, incastonata nell’antica porta, riportante l’anno del rifacimento delle mura da parte della “lady di ferro” Caterina Sforza. In attesa di conoscere la data della messa in suffragio dello studioso, che sarà celebrata nei prossimi giorni per iniziativa della moglie Giuseppina e dei figli Fabio e Giorgio, sono maturi i tempi per dedicare a Giorgetti un elemento della toponomastica cittadina. A tale scopo alcuni anni fa vennero raccolte 837 firme, con capofila l’animatore culturale forlivese Gabriele Zelli, amico e collaboratore dello scomparso. In attesa dell’intitolazione, Giorgetti continua a vivere grazie alla straordinaria passione per la storia della sua città.

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