Appena un anno fa, nel giugno del 2022, erano stati conclusi i lavori di consolidamento e recupero della briglia di San Lorenzo in Noceto, sul fiume Rabbi, finanziati dalla Regione con 730 mila euro. Oggi la “Chiusa di Calanco”, così viene chiamata, è stata seriamente danneggiata dall’esondazione del fiume che scorre in un nuovo corso aggirando l’imponente opera. Il fiume, ingrossato dalle piogge alluvionali, scorre ora più in basso lasciando a secco, di conseguenza, l’antico canale dei mulini. La potenza dell’acqua non è stata contenuta dalla briglia ed ha invaso i fragili terreni circostanti. I danni e ora, dunque, bisognerà rimettere mano ai lavori. Oggi suona beffardo il testo pubblicato nel sito della Regione che, in occasione della conclusione dei lavori, diceva che l’infrastruttura idraulica “di ampia portata capace di fronteggiare le alluvioni”. Quella che ha colpito anche il forlivese il 16 maggio scorso è stata una tempesta perfetta con cui, forse, nemmeno un’opera risalente all’ottocento e dichiarata di interesse storico artistico nel 2018 si è mai confrontata. Il primo passo da fare ora sarà intervenire con lavori per la messa in sicurezza dell’opera storica e poi cercare di rallentare l’erosione che si è innescata verso monte. In particolare è stato danneggiato il paramento esterno della briglia e la pavimentazione della chiusa. I lavori di recupero della storica briglia erano stati interrotti e poi ripresi a ottobre 2021 dopo l’approvazione di una variante di progetto legata al ritrovamento di reperti storici. Nel corso delle operazioni di scavo per il consolidamento del paramento di monte della briglia sul fiume Rabbi,infatti, era emerso un tavolato in legno di oltre 20 metri, a rivestimento dello scivolo della briglia, risalente a fine Ottocento, supportato da una struttura in travi, pali, pannelli e chiodature forgiate a mano

Forlì. Danni alla “Chiusa del Calanco”
