La voce di Daniele Severi è risuonata per circa 45 minuti ieri mattina nell’aula del Tribunale di Forlì. L’uomo, in carcere con l’accusa di aver ucciso il fratello Franco e di averlo decapitato, era imputato di lesioni e minacce nel procedimento intentato dall’altro fratello, Romano. I fatti in questione risalgono all’election day del 26 maggio 2019: in quella occasione Romano era andato nella casa di riposo dove viveva il padre per portarlo ai seggi, per scoprire che era già passato Daniele per accompagnarlo all’urna. I due fratelli si erano incontrati al ritorno nella struttura e Franco aveva “rimproverato” Daniele perchè il padre era stato trasportato in piedi e non con una sedia a rotelle visto che era ricoverato per la frattura di un femore. Era nata una discussione nella quale, secondo la denuncia di Romano, Daniele lo avrebbe aggredito, minacciato e colpito.
Ieri, dopo la testimonianza di una operatrice socio sanitaria della struttura dove era ricoverato il padre dei Severi, è toccato a Daniele, difeso dagli avvocati Maria Antonietta Corsetti e Massimiliano Pompignoli, sedersi sulla sedia dei testimoni.
L’imputato, tono battagliero, ha ricostruito l’episodio del maggio 2019, raccontando di essere stato lui aggredito dal fratello e trascinato a terra.
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