Forlì, dalla Regione stop al piano di spegnimento dell'inceneritore

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Fuga in avanti o gioco d’anticipo? Le due, diverse, chiavi di lettura sono alla base del “no” che ieri mattina ha ricevuto, in commissione Ambiente e Territorio della Regione Emilia-Romagna, la risoluzione presentata dal consigliere della Lega, Massimiliano Pompignoli, che recepiva la mozione approvata all’unanimità in Consiglio a Forlì il 19 luglio chiedendo alla giunta un impegno preciso: «fissarsi l’obiettivo di chiudere l’inceneritore di Hera Ambiente entro il termine di vigenza del nuovo programma regionale di gestione dei rifiuti previsto per il 2027». Un piano che ancora non c’è, che avrà una gestazione in commissione e in aula ancora lunga, «prevedibilmente ancora 7-8 mesi» come spiega Pompignoli stesso, ma nel frattempo a Forlì si vive una situazione particolare perché l’accordo tra Comune ed Hera per la gestione dell’impianto di via Grigioni è stato disdettato a inizio 2021 e in attesa di un nuovo, si vive in regime di proroga. Per questo la Lega ha, volutamente, anticipato i tempi della discussione sul piano regionale portando il “caso Forlì” all’attenzione. Prematuramente per le forze di maggioranza che, infatti, hanno bocciato la mozione con i voti contrari del Pd e della lista Bonaccini Presidente e l’astensione del Movimento 5 Stelle e di Emilia Romagna Coraggiosa. Il tutto avveniva, sottolinea Pompignoli «in assenza dell’assessora all’Ambiente, Irene Priolo».

Il timore

Una bocciatura che significa uno stop definitivo o, comunque, una brusca frenata agli slanci della città? Non è detto, visto che la discussione sul piano regionale che vigerà dal 2022 al 2027 è appena iniziata, ma per il consigliere leghista è un segnale tutt’altro che incoraggiante. «Non vorrei fosse una pietra tombale, ma un po’ lo temo – afferma –. Sarebbe stato necessario mettere già sul tavolo l’accordo per la gestione dell’impianto di Hera anziché attendere, come la maggioranza vuol fare, di inserirlo dentro il proprio piano strategico quinquennale che definisce le politiche per tutti i territori. Noi siamo un caso a sé e dagli interventi in commissione anche il centrosinistra lo riconosce. Perché, allora, ha votato contro un testo che semplicemente riprendeva gli obiettivi che il piano emiliano-romagnolo in essere già fissava e che Forlì ha già raggiunto in termini di raccolta differenziata?». Con il sistema Alea, però, minoritario in regione.


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