Forlì, crescono gli infortuni sul lavoro

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Nel primo trimestre 2021 in provincia di Forlì-Cesena sono 1.604 le denunce di infortunio, con un aumento del 5% rispetto allo stesso periodo del 2020. Ed sulla base di questi numeri che, Cgil, Cisl e Uil di entrambi i capoluoghi, intendono mettere la lente di ingrandimento sul tema della sicurezza.

La mobilitazione sindacale “Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro” nel Forlivese farà tappa in alcune aziende del territorio per sensibilizzare i lavoratori e le stesse imprese. «Dopo gli ultimi gravi incidenti avvenuti nel Paese e verificate le denunce di infortunio nel primo trimestre 2021 si evidenzia come la piaga delle morti e degli infortuni sul lavoro non si sia affatto fermata.

«Anzi, - affermano i Segretari di Cgil, Cisl e Uil di Forlì Maria Giorgini, Vanis Treossi e Enrico Imolesi -. Nel primo trimestre 2021 con meno ore lavorate aumentano gli infortuni a dimostrazione che mentre si parla di digitalizzazione e smart working si continua a morire come accadeva vent’anni fa, cadendo da un ponteggio o schiacciati da una macchina». Preoccupante anche il dato relativo alla componente femminile: mentre l’occupazione delle donne è calata del 6.2% nel 2020, le denunce di infortunio per il gentil sesso hanno visto un aumento del 12.3% contro lo 0.2% in più della componente maschile. «Il timore è che ci sia concentrati molto sulle misure anti covid e nel momento della ripartenza ci sia stata da parte delle imprese la rincorsa a produrre trascurando la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro – commenta Giorgini –. Altro dato da non sottovalutare è quello delle denunce che sono aumentate proprio dentro al proprio impiego». Infatti, dei 1.604 casi rilevati, 1.495 riguardano gli infortuni in occasione di lavoro (+7,6%) e 109 quelli in itinere che invece lo scorso anno erano 138. Per questo motivo le organizzazioni sindacali vogliono vederci chiaro.

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