Forlì. La polemica in Consiglio: "Sì alle luminarie, ma niente fondi per il caro bollette"

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«Sul tavolo ci sono diverse opzioni per ciò che riguarda gli allestimenti natalizi, il tutto è stato rimodulato e calibrato a fronte della situazione attuale che stiamo vivendo. Ogni decisione sarà vagliata assieme alle associazioni di categoria, anch’esse concordi nel non lasciare la città al buio per Natale». Motiva in questo modo l’assessora al centro storico, Andrea Cintorino, la scelta dell’amministrazione che, come noto, ridurrà i costi degli addobbi e delle attrazioni natalizie a 365mila euro contro i 550mila euro dello scorso anno. Scelta, comunque, che sta scatenando diverse polemiche tra i banchi dell’opposizione. A intervenire in consiglio comunale è Federico Morgagni di Forlì e Co: «Mi chiedo se il costo stimato contempli anche le spese necessarie che il Comune dovrà affrontare per tenere accese le luminarie visto il caro energia, in caso contrario quante risorse dovrà impiegare il Municipio?» Il botta e risposta tra l’assessora Cintorino e il consigliere comunale Morgagni non tarda ad arrivare. «Mi pare che, anche in comuni limitrofi al nostro e da parte delle altre amministrazioni (citando il caso di Rimini, di Faenza e di Misano), ci sia un atteggiamento unanime riguardo il Natale: ovvero che non si spegnerà - prosegue l’assessora al centro storico -. Questo a riprova degli atteggiamenti responsabili degli amministratori delle città della Romagna in vista delle prossime festività. Vero è che adesso, con l’insediamento del nuovo Governo, vedremo quali provvedimenti verranno presi per far fronte a questa crisi energetica. Vorrei, inoltre, precisare che tutti i costi per illuminare gli impianti, che impiegano tutti luci a led e quindi sono a basso consumo, si aggirano attorno ai 10-15mila euro totali e sono ricompresi nel quadro economico 2022-2023. Ci dispiace che ci si soffermi su questo tema, credo ce ne siano tanti altri su cui discutere per portare un contributo alla comunità evitando di lavorare contro i benefici di cui la città può godere». Insomma, l’amministrazione rimane ferma sulla propria decisione e Morgagni sottolinea: «Nessuno ha detto mai di no alle luci per le festività natalizie, la questione è un’altra: non c’è una logica proporzione rispetto a quelli che sono i bisogni delle persone. Per mesi avete negato l’istituzione di fondi per far fronte al caro bollette che le famiglie stanno affrontando, mentre ora investite quasi 400mila euro per gli allestimenti trincerandovi, poi, dietro questa scelta perchè porta turismo. Bene, ma qual è il reale impatto? Vogliamo uno studio o una relazione che confermi ciò. Non si investono risorse pubbliche al buio». Non ci gira attorno nemmeno il consigliere del Pd, Jacopo Zanotti: «Il Natale i cittadini lo festeggeranno, certo sarà differente visto che la crisi energetica ed economica affliggerà le tasche di tutti noi. Se è vero che l’assessore Vittorio Cicognani ci ha detto che il Comune non può provvedere per le bollette e che se non cambia qualcosa ci ritroveremo tutti a mangiare la rucola, allora mi sarei aspettato un segnale di sobrietà maggiore da parte dell’amministrazione». Il sindaco Gian Luca Zattini ha poi scritto su facebook: «Quello che può fare un Comune e che noi certamente faremo in vista del prossimo Natale è contenere i costi di luminarie e addobbi, utilizzando ad esempio luci a led a bassissimo consumo e anticipando l’orario di spegnimento di ogni impianto. Risparmieremo, dunque, ma non rinunceremo al Natale. Un’altra cosa deve essere chiara, soprattutto alla sinistra e a chi cerca di screditarci. Non sottrarremo un solo euro alle famiglie, al welfare, alle scuole, alla disabilità, ai giovani o alle imprese in favore delle luminarie. Anzi».

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