Forlì. Corsorzio di Bonifica: “Al lavoro sulle idrovore ai Romiti”

«Il nostro compito è difficile perché c’è stato un evento di una portata tale che ha colpito duramente molti cittadini, capisco lo stato d’animo di tante persone, ma il Consorzio di bonifica non si è mai fermato e stiamo lavorando ogni giorno per far fronte alla situazione». Andrea Cicchetti, direttore tecnico del Consorzio di Bonifica della Romagna, non si sottrae alle richieste di chiarimenti avanzate dai cittadini alluvionati. E parte proprio dalla situazione delle idrovore che si trovano nella zona dei Romiti. «In una prima fase bisogna tamponare le problematiche evidenti che hanno compromesso il funzionamento ordinario. Nel quartiere Romiti sono due le idrovore: Fontana 1 e Fontana 2. Quest’ultimo impianto è stato completamente divelto dalla piena del 16 maggio, l’altro è stato solo compromesso dall’ingresso delle acque – afferma Cicchetti –. Abbiamo già avviato i lavori di ripristino della quadristica elettrica del Fontana 1, in questo caso entro l’autunno saremo funzionanti. Sul Fontana 2 il problema è più complesso, ma siamo partiti con la progettazione, si procede prima con la messa in opera di gruppi provvisionali di sollevamento che consentiranno di smaltire i quantitativi d’acqua necessari paragonabili a quelli del vecchio impianto. A seguire, abbiamo in mente un progetto più ampio da oltre 400mila euro, che stiamo già sviluppando per il quale serviranno le coperture finanziarie che arriveranno dal decreto che stanzia fondi per l’Emilia Romagna, che devono essere poi ripartiti fra i territori colpiti. Con l’arrivo del commissario arriveranno i finanziamenti e porteremo avanti i progetti di più ampio respiro». Per quanto riguarda le tempistiche e le preoccupazioni dei residenti del quartiere Romiti, Cecchini afferma che «i tempi per mettere in fila un intervento marginale ci sono, stiamo correndo, per l’autunno contiamo di aver dato quantomeno la risposta emergenziale anche se in maniera provvisionale».

Il Consorzio di bonifica della Romagna è al lavoro su diversi interventi nel territorio. «La fase uno dell’emergenza criticità idraulica è finita, ora siamo nella seconda che è altrettanto delicata e critica. Nel Forlivese stiamo lavorando a tredici progetti nella somma urgenza, oltre ad altri otto interventi di più ampio respiro che stiamo facendo. Abbiamo avuto criticità legate ai tratti tombinati, canali completamente investiti dalla piena, c’è un deposito di fango all’interno dei canali che va rimosso, altre situazioni riguardano le rotte arginali sulle quali stiamo intervenendo per ripristinare le condizioni ordinarie della rete. Dobbiamo pensare al ripristino delle sponde che non sono crollate, alla rimozione dei fanghi depositati in maniera massiccia su tutti i canali e agli interventi sulle reti e per la difesa idraulica».

Tra le competenze del Consorzio non rientrano le criticità dei fiumi, che spettano alla Regione. «Noi abbiamo in gestione il reticolo secondario dei canali classificati di bonifica, che sono tributari o hanno scarico diretto a mare – spiega Cicchetti –. Bisogna tamponare le situazioni più difficili, poi andrà fatto un ripristino su tutta la rete, sugli episodi di movimenti di frana e in situazioni più estese e poi andranno messi a terra i progetti di potenziamento della rete attuale per far fronte ad eventi sempre più importanti. Quello di maggio è stato un evento eccezionale, ma è anche vero che da anni piove in maniera diversa in termini di intensità, questo lo abbiamo registrato anche a livello statistico dalla prima metà degli anni Duemila. Certamente dobbiamo attrezzarci, a livello di progettazione bisogna tenere conto di questa tendenza climatica».

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