Forlì, sono 34 i contagiati tra medici e infermieri

Forlì

FORLI'. Per il secondo giorno consecutivo sul territorio forlivese non si registrano persone decedute in conseguenza ad una diagnosi di positività al Coronavirus e la cosiddetta curva dei contagi, seppure leggermente rialzatasi rispetto a domenica, resta comunque in linea con quella che ha contraddistinto tutta l’ultima settimana. È una buona notizia per tutti e in primo luogo per il personale ospedaliero chiamato quotidianamente ad assistere pazienti nelle corsie dei reparti di Pneumologia, Malattie Infettive e Rianimazione, ad accoglierli e valutarli nella “prima linea” del Pronto Soccorso e della Medicina d’urgenza e, purtroppo, anche a pagarne il prezzo. A Forlì, come in tutta Italia, medici di base, del plesso di Vecchiazzano, infermieri, operatori socio-sanitari e del 118, nonché i tecnici ospedalieri, sono i soggetti a maggiore rischio di contagio e ieri la direzione dell’Ausl ha reso noti per la prima volta i dati ufficiali dei “camici bianchi” e del personale infermieristico che hanno contratto l’infezione dall’inizio dell’epidemia. Sono in totale 34 i dipendenti dell'Azienda sanitaria operanti nel Forlivese, contagiati. Nove di questi sono medici, 15 sono infermieri e 10 tecnici od Oss. Due le persone che, tra infermieri e personale tecnico-ausiliario, risultano al momento ricoverate, nessun medico ha avuto necessità, invece, di cure ospedaliere. Anzi i primi casi accertati sul territorio, come il professionista del Pronto Soccorso di Rocca San Casciano, stanno ultimando il proprio percorso di isolamento domiciliare e a giorni si sottoporranno al tampone. Dovessero risultarne due negativi nell’arco di 24 ore, potrebbero riempire la casella delle guarigioni che al momento vede a Forlì appena due casi certificati.

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