Forlì, contachilometri taroccato: concessionario ravennate nei guai

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Pensava di aver fatto un affare acquistando un’auto usata da una concessionaria di Ravenna, invece ha scoperto che sarebbe stata raggirata. Per questo ha presentato una denuncia querela per truffa e adesso il processo è iniziato a carico del venditore ravennate. Protagonista una insegnante forlivese 40enne che nel 2016 voleva acquistare un veicolo in grado di soddisfare le richieste della sua famiglia numerosa e aveva optato per una Nissan Juke 1500 turbodisel usata, con 70mila chilometri di vita, certificati dal venditore, ad un prezzo di 12mila euro, spronata all’affare dal rivenditore ravennate, 45enne, che aveva presentato il mezzo come auto aziendale, utilizzata in rare occasioni proprio dai vertici dell’autosalone per pochi e fugaci tragitti. La donna si era fatta convincere anche da un’ulteriore garanzia sul funzionamento del veicolo rilasciata dal venditore. L’affare era stato quindi concluso. Qualche mese dopo l’acquisto, però, per mutate esigenze familiari, la donna ha deciso di rivendere la Nissan Juke 1500 turbodiesel, rivolgendosi a un autosalone multimarche di Forlì per la successiva commercializzazione. E qui sono saltati fuori i problemi. L’autosalone, infatti, riscontrava che dal libretto risultasse che all’atto dell'ultimo tagliando (effettuato infatti proprio dalla concessionaria Ravennate, prima della vendita alla donna) il chilometraggio fosse stato corretto con la cosiddetta “cancellina” e da un controllo della centralina elettronica sull'auto emergeva che il chilometraggio effettivo del veicolo fosse di oltre 130mila chilometri, e non 70mila.

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