Forlì, code in farmacia per il green pass
«Molti cittadini abusano della gratuità del rilascio del green pass. Se per ottenere la stampa del certificato vaccinale fosse stato previsto un ticket, la situazione nelle farmacie oggi sarebbe un po’ più regolamentata e non ci troveremmo a dover rallentare la nostra “mission” di somministrazione del farmaco». È l’opinione di Alberto Lattuneddu, presidente provinciale di Federfarma Forlì - Cesena, oltre che segretario regionale e delegato nazionale di Federfarma Emilia Romagna. Un’osservazione che il presidente Lattuneddu fa dopo essersi trovato a fronteggiare le lunghe code di clienti formatesi davanti alle porte delle farmacie forlivesi a partire dallo scorso week end. «È un fenomeno nazionale - puntualizza subito il farmacista, che a Forlì dirige la farmacia Malpezzi - iniziato praticamente in concomitanza con la notizia dell’introduzione dell’obbligo del green pass a partire dal 6 agosto». Ma l’assalto alle farmacie, spiega Lattuneddu, è dovuto anche a cause più specifiche della mera necessità di avere a disposizione il green pass da sfoggiare per accedere a molti luoghi pubblici. «Il green pass lo si potrebbe scaricare anche autonomamente dal Fascicolo sanitario elettronico - ricorda - ma il punto è che è stata un po’ sovrastimata l’informatizzazione dell’italiano medio». «Inoltre - aggiunge - la copia cartacea non sarebbe nemmeno necessaria, se le attività disponessero dei lettori ottici adeguati. Ma alcune non li hanno, così in molti locali pubblici sarà necessario mostrare la stampa del green pass». Per descrivere “l’assalto” alle farmacie, se numeri ufficiali non sono al momento disponibili, Alberto Lattuneddu porta ad esempio i dati sull’affluenza nella sua farmacia. «Solo nella mattina dello scorso sabato - afferma - nel mio negozio abbiamo stampato oltre 60 certificati vaccinali».