“Chiesa e giovani, istruzioni per l’uso” è il tema dell’incontro che si è svolto questa mattina con don Erio Castellucci in piazza XX Settembre, nell’ambito della festa per i 100 anni degli scout. Una festa tinta di blu e azzurro che ha colorato il centro storico per due giorni. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola, vescovo di Carpi e vice presidente della Cei oltre che presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale, è tornato nella sua Forlì dove da giovane era stato anche uno scout. Ha affrontato davanti ad una numerosa platea il tema del rapporto tra giovani e chiesa sottolineando che quest’ultima deve eliminare un po’ di regole e diventare più accogliente puntando sulle relazioni e soprattutto deve chiedersi come fare ad ascoltare i giovani. Il ruolo dei ragazzi nella chiesa deve essere invece propositivo e creativo per contribuire ad un cammino proficuo insieme. “Serve la capacità di mettersi in ascolto per colmare i divari, non dobbiamo insistere sulle norme ma sulle relazioni. Dobbiamo snellire la chiesa, cambiare il linguaggio che deve comprendere anche la dimensione affettiva. A volte serve di più una pacca sulle spalle di una frase”. E sul tema dell’educazione Castellucci ha ricordato le parole di don Bosco: “L’educazione è cosa di cuore. Non deve essere punitiva, ma deve tirare fuori la ricchezza della persona”.